REDAZIONE RAVENNA

Alluvionati, dal Comune arrivano 512mila euro

A Faenza 60 nuclei familiari hanno ricevuto il contributo straordinario messo a disposizione dall’ente. Domande entro il 13 dicembre

Settembre 2024, via Cimatti a Faenza, con i soccorritori in azione (foto Tedioli)

Settembre 2024, via Cimatti a Faenza, con i soccorritori in azione (foto Tedioli)

Le prime sessanta famiglie hanno ricevuto il contributo straordinario del Comune dedicato a quei cittadini che sono stati colpiti almeno due volte dalle tre alluvioni che si sono abbattute sulla città. Il totale finanziario delle pratiche liquidate ammonta a 512mila euro, grossomodo in linea con l’obiettivo della variazione di bilancio, che prevedeva 10mila euro per ciascun nucleo familiare colpito dagli allagamenti all’interno dell’abitazione (il documento parlava formalmente di “piani terra“). Sono ancora trenta le pratiche attualmente in corso di verifica. "Il Fondo Alluvione è stato istituito il mese scorso a seguito degli eventi meteorologici di settembre 2024, per garantire una prima misura tangibile di sostegno ai cittadini", scrive il Comune. L’obiettivo del Fondo era quello di un contributo che consentisse di rendicontare "tutte le spese sostenute per le necessità del nucleo familiare, come utenze domestiche (luce, acqua, gas), spese mediche, assicurative, rate dei mutui, acquisto di beni di prima necessità, compresi telefoni cellulari, bici, auto, elettrodomestici, arredi, abbigliamento". Per chi lo desideri è possibile inoltre vedersi riconosciuta una parte di quei 10mila euro come buoni pasto, in quel caso la quota concordata viene caricata direttamente sulla tessera sanitaria, da esibire al momento dell’acquisto: una prassi nata al tempo della pandemia.

Nonostante la variazione di bilancio decisa ad hoc fosse stata approvata all’unanimità, il Fondo Alluvione nacque in un clima tesissimo, proprio quando la terza alluvione si era appena abbattuta sulla città, e all’indomani della scure calata sui rimborsi ai beni mobili perduti nelle precedenti catastrofi del maggio 2023, limitatasi alla striminzita quota di seimila euro. Il Fondo Alluvione vide la luce come uno dei due capitoli della ‘disobbedienza istituzionale’ – l’altro è l’area allagabile prevista nelle campagne a nord del Borgo Durbecco – che il Comune annunciò in polemica contro l’immobilismo della risposta governativa alle ferite lasciate in Romagna dalle calamità naturali. Due mesi dopo quei turbolenti giorni di settembre, effettivamente, ancora non si è vista traccia del Piano speciale per la ricostruzione, che risulta in attesa delle ultime approvazioni.

Governo e struttura commissariale non apprezzarono modi, tempi e contenuti della lettera che il sindaco Isola spedì al presidente della Repubblica Mattarella: voci di corridoio ipotizzarono che la scelta del sindaco avesse in qualche modo avuto un via libera dall’alto, una sorta di garanzia cioè che sul suo atto di disobbedienza non sarebbe arrivata dal Quirinale alcuna scomunica. Palazzo Manfredi ha sempre smentito, assicurando come "nessuno abbia inteso tirare la giacca al Presidente". Le domande per il contributo vanno presentate entro il 13 dicembre.

Filippo Donati