Ravenna, anziani derubati anche negli orti comunali

Impennata dei casi con nuove tecniche, in via Chiavica Romea un 80enne raggirato da una donna che gli ha sottratto il bancomat

Truffe, sono diversi i casi di persone anziane contattate al telefono fisso

Truffe, sono diversi i casi di persone anziane contattate al telefono fisso

Ravenna, 9 settembre 2022 - "Vorrei anch’io un orto, a chi posso rivolgermi?". Con quel pretesto una donna ha avvicinato un 80enne, sottraendogli un portatessere che conteneva il bancomat. Le frontiere della truffa sono infinite. E adesso persino negli orti comunali gli anziani non si sentono più al sicuro, come dimostra il recente caso raccolto dalla pagina facebook ’Ravenna Sos Sicurezza’, che da tempo segnala episodi di criminalità mettendo in guardia i cittadini. "Io e mio marito abbiamo un orto in via Chiavica Romea – racconta la moglie, 78 anni – e lui ci va al mattino presto. Una mattina gli si è avvicinata una donna tra i 40 e i 50 anni, altezza uno e sessanta, capelli corti, biondi e ricci, accento romagnolo. Era al volante di una Punto bianca ed è entrata nel vialetto che attraversa gli orti in prossimità della ferrovia. Gli ha chiesto se ci fossero orti disponibili e mio marito le ha detto di rivolgersi alla società ’Le Rose’. Il giorno dopo è tornata dicendo che le era stato assegnato un orto. Nuovamente è entrata nel nostro, si è seduta su un bidone rovesciato in prossimità degli attrezzi dove c’era il borsello di mio marito, dicendo che stava aspettando un incaricato del Comune, che l’orto era per suo nonno e che veniva da Mandriole".

All’indomani, l’amara sorpresa. "Mio marito è tornato trafelato, non trovava più il portatessere con dentro bancomat e documenti. E da lì è iniziata una lunga trafila burocratica: carabinieri per la denuncia, banca per blocco conti, Aci per la patente". Parlando col responsabile delle Rose, gli è stato detto che nessuna donna si era presentato da lui per chiedergli informazioni sugli orti, la prova che a derubarlo era stato proprio quell’intrusa. Fortunatamente il portatessere è stato ritrovato a Sant’Alberto e restituito da un cittadino di Filo d’Argenta. Mancava solo il bancomat, nel frattempo bloccato. Ma la vicenda ha segnato molto questa coppia, che ora ha intenzione di chiedere un incontro al Prefetto. Altri tentativi di truffa sono stati segnalati nei giorni scorsi e commessi con tecniche più tradizionali. A Pisignano ignoti hanno tentato di farsi consegnare denaro telefonando a un’anziana coppia, spacciandosi per la nipote la quale, in lacrime, diceva di essere trattenuta in caserma dopo avere investito un bambino. A raccontare l’episodio è la figlia: "Dopo quella telefonata, i miei genitori hanno richiamato me, ma i malviventi non avevano riagganciato, così ha risposto una donna che, fingendo di essere me, piangeva dicendo che dovevano andare a prendere la nipote in caserma, pagando una somma". Poco dopo la famiglia stessa ha smascherato il bluff.

A Pinarella è invece entrato in azione un finto operatore Enel il quale, per verificare lo stato dei pagamenti, ha fatto credere a un’anziana signora che ci fossero degli insoluti da regolarizzare. I malviventi si sono recati a casa sua e, una volta usciti, la signora si è accorta che mancavano oggetti d’oro, tra cui un orologio, un bracciale e una collana.