Asp, il Comune ci mette altri 340mila euro

L’annuncio in consiglio comunale. Opposizione all’attacco, Fratelli d’Italia e Lega chiedono le dimissioni del cda: "È già sfiduciato"

"L’acqua passa, i problemi rimangono". La chiosa di Paolo Cavina giunge a coronamento di un dibattito in consiglio comunale dai toni talora incendiari talora sentimentali, talvolta scontati e talaltra per nulla banali.

Il confronto sulle difficoltà finanziarie dell’Asp tra maggioranza e opposizione non segue sempre i confini delle appartenenze politiche: il consigliere dem Luciano Biolchini, per il quale "il problema sorge nel 2015" – dunque ben prima della pandemia – è infatti tra i primi a segnalare quanto sia forte la necessità a Faenza di un maggior numero di posti accreditati nelle residenze per anziani, ritenuti un servizio di welfare fondamentale sul quale la Romagna faentina è carente rispetto alle altre realtà confinanti.

L’intervento giunge al termine di quello dell’assessora Milena Barzaglia in cui è stata annunciata una nuova iniezione di liquidità nelle casse dell’Asp: per la gestione 2021 sono stati destinati all’azienda per i servizi alla persona due tranche rispettivamente da 121mila e 228mila euro. Manovra che ha prevedibilmente sgomentato l’opposizione: "Allora il problema è più grande di quanto già si fosse ipotizzato", ha messo in allarme il capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Bertozzi. "Non oso pensare cosa accadrà entro fine 2021".

La cessione all’asta del fondo Roncona – dove una giovane coppia di imprenditori è intenzionata a implementare un progetto di permacoltura – è secondo Bertozzi "non un intervento necessario, bensì un intervento obbligato. Vendere oggi il fondo Roncona (ufficialmente per avere liquidità per poter curare la manutenzione di palazzo Mazzolani, ndr) significa metterci in balia del bilancio dell’Asp".

Ma è sulla mozione di Lega e Fratelli d’Italia volta a sfiduciare il cda dell’Azienda servizi alla persona della Romagna faentina che gli animi si scaldano: da una parte il proponente Gabriele Padovani – secondo il quale "con la sua volontà di prendere in mano la questione la giunta ha già nei fatti sfiduciato il consiglio d’amministrazione" – dall’altra l’assessore Davide Agresti, che non ha esitato a evidenziare come i ristori arrivati su questo fronte dallo Stato "siano stati briciole".

Da parte della giunta è apparsa naturale la difesa a spada tratta dell’operato dell’Asp durante la pandemia: "Quelli dello scorso inverno sono stati mesi col cuore pesante per gli amministratori", ha proseguito Agresti. "La catastrofe abbattutasi su altre residenze per anziani, qui nelle strutture dell’Asp non è arrivata. Altrove a Faenza la ‘stanza degli abbracci’ (soluzione che ha consentito l’incontro, potendosi anche toccare, fra ospiti e parenti dopo molti mesi, ndr) non la si è potuta implementare. Nelle strutture Asp sì. E questo ha dei costi".

Filippo Donati