Ravenna, bocconi avvelenati. Allarme al parco

Una ragazza col cane li ha trovati nell’area verde Antico Lazzaretto

Polpette avvelenate (Foto Archivio)

Polpette avvelenate (Foto Archivio)

Ravenna, 20 aprile 2019 - Le ha trovate Cristina Duro, una ragazza che vive nella zona. Era in giro col cane nel parco Antico Lazzaretto e si è imbattuta in venti capsule di topicida. «C’era scritto sopra – racconta – ed erano blu, sembravano capsule di detersivo». È successo due settimane fa, le ha raccolte e consegnate ai carabinieri forestali, prima però si è dovuta occupare del suo meticcio che ne stava mangiando una.

«Mi sono distratta un attimo – continua – e ho visto il cane che masticava il topicida. Allora gli ho aperto la bocca e l’ho pulita». Ora il parco è cosparso di cartelli che mettono in guardia e consigliano l’utilizzo della museruola. In una zona ci sono anche alcuni giochi per bambini.

«Il veterinario – ricorda Cristina – mi ha spiegato come indurre il cagnolino a vomitare ed è andato tutto bene. Il giorno dopo abbiamo controllato il parco ma non abbiamo trovato niente. Eravamo un gruppetto, tutti residenti nella zona e abituati a portare qui i cani». Ma a distanza di qualche giorno si è verificato un altro episodio. Un labrador è stato male dopo aver mangiato qualcosa che ha scovato tra i cespugli. Sembrava una fetta di formaggio.

«Il veterinario – assicura Cristina – gli ha dovuto fare una puntura perché vomitasse. Ora ci sono cartelli dappertutto, ma non siamo tranquilli». Sarà stato per il topicida, o per l’inizio delle vacanze pasquali, sta di fatto che ieri il parco era quasi deserto. Poche le eccezioni, come Silvana Matteucci con il suo cocker: «È un peccato non poter passeggiare tranquillamente, anche perché non sono molti i parchi dove è consentito l’accesso ai cani».

Pochi metri più in là Valerio Rosin è seduto su una panchina. «Non è la prima volta che capita, – assicura – ricordo che qualche anno fa il mio cane mangiò una spugna imbevuta di un liquido non ben identificato. Qui si trova di tutto, c’è una parte del parco con alberi più fitti dove la notte si spaccia. E purtroppo è vicino ai giochi dei bambini, quindi non è solo una questione di sicurezza legata ai cani».

Sulla stessa lunghezza d’onda Maria Concetta Salerno che ricorda quando, in passato, furono trovate polpette avvelenate nel cortile interno del residence in cui abita». Stefano Magalotti lavora in zona. «Tempo fa – racconta – ho trovato tra i cespugli una sostanza dal colore e dalla consistenza strani e l’ho segnalato alla Polizia municipale. Sul fenomeno dei ‘bocconi avvelenati’ intervengono anche alcuni consiglieri dell’opposizione del Consiglio territoriale del centro urbano che da tempo, spiegano, avevano chiesto l’utilizzo di ‘fototrappole contro la diffusione dei bocconi avvelenati».

Anche in consiglio comunale a fine 2018 è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno proposto da Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna e da Idio Baldrati del Pd che andava proprio in questa direzione. «Chiediamo allora – dicono i consiglieri territoriali – che venga data attuazione a quanto è già stato approvato e che le fototrappole vengano impiegate anche nei parchi per prevenire il fenomeno delle esche avvelenate e anche altri atti di tipo criminoso e vandalico».