Camionista morto, gesto volontario

L’autopsia conferma l’ipotesi del suicidio, nessun segno che faccia pensare a un’azione violenta di terzi

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Nessun segno che possa fare pensare all’azione di un’altra persona. I primi risultati informali usciti dall’autopsia, hanno confermato le ipotesi formulate a caldo: c’è un gesto volontario dietro al decesso di Cornel Mihalache, il camionista 59enne di origine romena residente con la famiglia a Sassuolo (Modena) trovato morto nella tarda mattinata di venerdì nella cabina del suo mezzo pesante parcheggiato su via Bondi nella zona artigianale delle Bassette. I dubbi erano sorti dal fatto che l’uomo fosse stato trovato con una fascetta del tipo da elettricista stretta attorno al collo e una ferita, sempre sul collo, da arma da taglio. Un’altra fascetta, questa volta chiusa, era infine stata rinvenuta in un campo laterale non distante dal mezzo. Le verifiche della polizia (squadra Mobile, Volanti e Scientifica) e le prime conclusioni dell’ispezione cadaverica, avevano da subito portato a inquadrare il gesto come volontario anche se non erano state escluse altre piste. Dopotutto sul camion e in strada non c’erano segni di colluttazione. Inoltre tutti gli oggetti, comprese le scarpe che l’uomo si era sfilato, erano in prefetto ordine. Il camionista insomma, dopo averne testato il funzionamento con una prima fascetta poi gettata via, potrebbe essersi stretto la seconda fascetta da solo al collo cercando quindi, in un estremo slancio di autoconservazione, di tagliarla con il cutter - trovato tra i suoi piedi - finendo però con il ferirsi da solo alla giugulare.