"Chi sei? Cosa vuoi?" Ilenia non conosceva il killer L’uomo ha provato a strangolarla. Nessuna impronta

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Ha provato a difendersi, a scappare e poi ha gridato: “Chi sei? Cosa vuoi?”. Che fosse andato lì per ucciderla, ormai è chiaro. Più difficile capire chi fosse quell’uomo. Le ultime parole di Ilenia Fabbri, la 46enne sgozzata poco prima dell’alba di sabato nel suo appartamento di via Corbara alle porte del centro di Faenza, ancora di più alimentano l’ipotesi di un sicario assoldato allo scopo.

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Ovvero di un assassino completamente sconosciuto alla vittima, andato lì apposta solo per ammazzarla su mandato di qualcun altro. Le parole della donna, seguite dalle sue urla, ci sono giunte grazie all’amica della figlia che si trovava nell’appartamento per trascorrere lì il resto della nottata. Chissà, forse la sua presenza ha rovinato i piani dell’assassino: forse l’uomo non sapeva che la giovane era in casa e ha dovuto fare più in fretta del previsto dopo avere raggiunto la 46enne in camera da letto all’ultimo di tre livelli nei quali è organizzata quell’abitazione.

Quindi, una volta che la giovane si è barricata in stanza temendo un ladro, tutto si è spostato lungo le scale. Non è chiaro se l’assassino stesse inseguendo la donna o se la stesse spingendo apposta per farla cadere: di fatto la giovane avrebbe udito diversi tonfi in successione fino a quando le urla non si sono placate. La 46enne è stata uccisa con un profondo taglio alla parte sinistra del collo praticato da tergo: ma l’aggressione, come indicano copiose macchie di sangue e ciocche di capelli, è iniziata in camera là dove non è escluso che il killer sia entrato con l’intenzione di strangolare la sua vittima visto che la possibile arma del delitto – un coltello in ceramica – è stata recuperata nel vano cucina del primo piano, quello comunicante con il garage trovato aperto dalla polizia al suo arrivo alle 6.20 poco dopo il delitto.

E il fatto che non siano state finora isolate impronte, né dentro né fuori la scena del crimine, potrebbe rivelarci un ulteriore particolare di questa vicenda: l’uomo ha forse usato un paio di guanti: nel caso, dall’esame autoptico disposto dal pm titolare del fascicolo Angela Scorza, occorrerà capire se di tipo medico, molto diffuso in epoca di covid-19, o di lana del tipo da abbigliamento o ancora da lavoro del tipo di quelli usati da giardinieri e meccanici. Intanto a restituire altri elementi utili a risolvere il giallo, è stato da subito il corpo della donna: oltre al taglio sulla gola inferto da sinistra verso destra, presentava ematomi evidenti su una spalla e sulla fronte: si tratta come tali di tracce compatibili con rovinose cadute giù per le scale ma anche con l’impronta di una scarpa. Un po’ come se l’omicida avesse voluto tenere ferma la donna a terra per finirla: ulteriore elemento che porta le indagini verso la mano di un sicario andato forse già con le chiavi del garage in tasca solo per uccidere Ilenia.

a.col.