"Ci stiamo attrezzando ma saremo penalizzati"

Il direttore di Mirabilandia preoccupato per come reagirà la clientela dal 6 "La fascia a cui ci rivolgiamo principalmente è la meno vaccinata"

Migration

Riccardo Marcante, direttore generale di Mirabilandia, è preoccupato per quello che succederà dal 6 agosto in poi?

"In questo momento stiamo vedendo buoni risultati, sia rispetto all’anno scorso che alle aspettative di inizio anno. Ma cominciano ad arrivare telefonate di persone preoccupate di come possa essere l’operatività dopo il 6 agosto".

Qualcuno ha disdetto?

"Non abbiamo ricevuto molte disdette finora, sono l’1-2% delle telefonate che arrivano. A questi livelli non si capisce se il problema per gli utenti che disdicono sia il green pass o le notizie sull’aumento dei contagi". Come vi state organizzando? "Ci stiamo attrezzando per i controlli, come dice la legge. Stiamo anche organizzando dei punti per fare il tampone rapido ai clienti che dovessero arrivare senza. Abbiamo visto che in farmacia vanno prenotati con anticipo, non è una cosa immediata".

Il parco ha tra i suoi ospiti tanti bambini e adolescenti, fasce in cui la percentuale di vaccinati è ancora scarsa. Questo complica le cose?

"È chiaro che la fascia a cui ci rivolgiamo principalmente è la meno vaccinata. Noi comunque abbiamo protocolli rigorosi, che ci hanno permesso di non avere contagi né l’anno scorso né quest’anno, e ci siamo autolimitati in termini di affluenza. Già ora ci sono tutte le condizioni per una visita sicura. È evidente che questo green pass è uno scoglio in più, anche se dà maggiore sicurezza".

Quindi pensa che sia giusta l’adozione del green pass?

"No, non tanto. Ma è una legge e la devo applicare. Se guardo la questione da un punto di vista esterno, da cittadino, sono d’accordo. Ma da gestore di un parco faccio fatica a pensarla allo stesso modo quando vedo che in spiaggia vale tutto, alla sagra vale tutto, al ristorante all’aperto vale tutto… Mentre io devo rispettare protocolli molto rigorosi nonostante abbia uno spazio immenso".

Preoccupato per le complicazioni a livello organizzativo?

"Non solo, è anche una disparità di trattamento rispetto ad altri operatori. Si può andare senza green pass in hotel, a mangiare al ristorante all’aperto, al centro commerciale e in spiaggia. Poi però serve per cinema, musei e parchi divertimento. Non ha senso".

L’associazione Parchi permanenti italiani ha chiesto un incontro col ministro Garavaglia. Anche lei sta facendo pressione sul governo?

"Ci coordiniamo con l’associazione. Il ministro in passato ha speso buone parole nei nostri confronti. Vediamo se riusciremo ad essere ascoltati".

Sara Servadei