"Cina e Senegal, i nostri Paesi del cuore"

Intervista a Paola Bianchi, che ha vissuto per alcuni mesi tra Pechino e Shanghai, e Moussa N’Diaye, nato e cresciuto nella periferia di Dakar

"Cina e Senegal, i nostri Paesi del cuore"

"Cina e Senegal, i nostri Paesi del cuore"

Paola Bianchi, ci racconti come sono le case in Cina?

"Le case non sono molto diverse dalle nostre, soprattutto nelle grandi città dove i grattacieli moderni non differiscono dalle nostre abitazioni, se non per gli arredi interni. Gli appartamenti storici, invece, sono messi a corte, ovvero le abitazioni sono distribuite intorno ad uno spazio aperto centrale sul quale si affacciano le varie stanze".

Quali elementi della cultura cinese ti piacciono di più?

"Gli elementi che mi piacciono di più della Cina sono la cucina, gli abiti chiamati qipao con un’apertura laterale, fatti di seta. La seta è un prodotto molto importante, che proviene da un insetto. Questo materiale è sempre stato un tessuto invidiato, ricercato dagli occidentali per la lucentezza e per le sue pregiate decorazioni. All’inizio era una moneta di scambio con altri prodotti lungo la via della seta, percorsa anche da Marco Polo. In seguito, poi, è arrivata in Occidente tramite i monaci dell’imperatore Giustiniano che contrabbandavano le uova del baco da seta a Costantinopoli, inserendole in canne di bambù".

C’è qualcos’altro che ti piace?

"Sì, molte cose. Per esempio mi piace molto il tè: in Cina ne esistono di vari tipi come quello bianco, giallo, verde, nero, oolong e quello chiamato pu’er.

Mi piace molto anche la giada, che è una pietra verde molto importante: si dice che porti via i mali. E, poi, mi piace anche scrivere gli ideogrammi: per farlo si usa la carta di riso e dei pennelli che vengono imbevuti di china nel calamaio".

Per finire, quali sono i piatti tipici?

"Uno dei piatti tipici sono i ravioli al vapore, che si cucinano soprattutto per Capodanno. Il raviolo richiama la forma del lingotto d’oro che è un segno di ricchezza e fortuna. Uno dei piatti sempre presenti in tavola, poi, è il riso, che accompagna tutti i cibi, specialmente carne e verdure: è un po’ come il pane per noi".

Moussa N’Diaje, come è il clima in Senegal?

"Il Senegal è un territorio tropicale caratterizzato da 2 stagioni: la stagione delle piogge, che dura principalmente 3 mesi (solitamente luglio, agosto e settembre) e la stagione secca che copre gli altri 9 mesi".

Quali sono i piatti tipici?

"I piatti tipici sono principalmente tre. Il Ceebu jen è un piatto composto da pesce, riso e una vasta scelta di verdure. Va mangiato in un unico piatto grande, decorato e tradizionalmente si trova al centro della tavola e si mangia con le mani. Il Ceebu jen è diventato addirittura Patrimonio dell’Unesco. Altri cibi tipici sono Yassa Poulet e Mafe. Quest’ultimo è uno spezzatino di carne, con verdure, cipolle e burro d’arachidi".

Ultima curiosità: come si celebrano i matrimoni o qualsiasi altro tipo di festa in Senegal?

"In Senegal per celebrare cerimonie o, appunto, i matrimoni, si fanno dei riti religiosi in cerchio e subito dopo ci sono dei balli e dei canti. Il ballo tipico senegalese che viene praticato è il Sabar che, oltre a essere un ballo, è anche uno strumento a percussione usato dai griot, i cantastorie. In questo ballo le donne si mostrano con abiti lunghi, colorati e molto decorati e si liberano mostrandosi per come sono. Il Sabar è un modo diverso per comunicare, non con le parole, ma attraverso i movimenti del ballo".

Danya Atti, Nicole Martelli, Margherita Massarenti, Chiara Monti, Alessia Sbarbati, Giulia Loredana Tabac, Nicole Giulia Tugurlan

con la partecipazione di Sofian Saadouni, Stefano Vastano e Filippo Venieri

Classe 3^ F

Scuola media ‘Pellico’

di Voltana

Prof Silvia Di Pietro