Classense, è un via soft Resta il prestito a casa

Il direttore Tarantino: "La gente è ancora intimorita, anche se si può accedere. Per questo abbiamo deciso di mantenere il servizio a domicilio"

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La biblioteca Classense ha riaperto le porte al pubblico, pur mantenendo il prestito su prenotazione e quello a domicilio, felicemente sperimentati durante la pandemia da Covid-19. Ovviamente entrare oggi in biblioteca non è più come prima. Bisogna indossare la mascherina, disinfettarsi, verificare la disponibilità di posti e seguire i percorsi segnalati per l’accesso alle sale e agli scaffali per la consultazione dei volumi, dvd e cd, per il tempo necessario alla scelta. Ma, malgrado le inevitabili iniziali difficoltà organizzative, la vita è ripresa con la speranza di non assistere più a chiusure. A fare il punto sull’anno appena trascorso, caratterizzato dall’emergenza sanitaria, è il direttore Maurizio Tarantino che ama definire la Classense una ‘fabbrica da 30 mila metri quadrati’.

"Le persone sono ancora intimorite – racconta –. Per questo, anche se ora è possibile entrare in biblioteca seguendo le norme di contingentamento, abbiamo deciso di mantenere il prestito su prenotazione e a domicilio. Il 2020 è stato un anno particolare, ma non siamo stati con le mani in mano. Se si esclude il primo lockdown, da metà marzo a metà maggio, per il resto i servizi ‘fisici’ non sono mai mancati e siamo riusciti anche a garantire agli studiosi un ingresso su prenotazione alle sale di consultazioni dei manoscritti rari. Non abbiamo mai interrotto inoltre il rapporto con chi gestisce i servizi esternalizzati, per dare una mano a questi operatori. Da segnalare, per esempio, l’inaugurazione della nuova sezione dantesca e l’ampliamento della sezione di saggistica e letteratura non contemporanea al primo piano che comprende oltre 50 mila volumi a scaffale. Inoltre, abbiamo sempre continuato a fare incontri con le scolaresche nella sezione Holden". Sul fronte dei dati, Tarantino evidenzia che – dopo un 2019 all’insegna della crescita con 200 mila prestiti e 360 mila presenze (circa mille al giorno) – il 2020, con tutto ciò che è successo, ha registrato un calo del 50 per cento. Più attenuato invece il calo nelle biblioteche decentrate, pari al 38 per cento, grazie a un pubblico particolarmente fidelizzato. "Va però detto – fa notare il direttore – che i primi due mesi del 2020, gennaio e febbraio, quando ancora il Coronavirus circolava senza che ne avessimo piena consapevolezza, stavamo registrando un aumento molto sensibile rispetto all’analogo periodo del 2019. Ma poi è andata come è andata. Da parte nostra ce l’abbiamo messa tutta per riaprire il prima possibile in sicurezza e nel rispetto della tranquillità. Siamo molto soddisfatti del bel rapporto che siamo riusciti a mantenere con gli studio e del felice utilizzo dei chiostri, luoghi per eccellenza di socializzazione per i ragazzi".

Non è ancora stata stilata una classifica dei titoli più letti ma il Covid-19 pare aver influenzato le letture. "Forse per il fatto di non potere vedere i libri a scaffale – spiega Tarantino –, in molti hanno richiesto non le ultime pubblicazioni ma rassicuranti evergreen, tipo Harry Potter per i bambini e i grandi classici della letteratura per gli adulti".

Roberta Bezzi