REDAZIONE RAVENNA

"Con il velox non ci sono più stati incidenti"

Barbiano, polemica sullo strumento in via Corriera dopo l’annullamento di una sanzione. Settembrini: "Prima lì c’era chi faceva i 140 km/h"

Via Corriera a Barbiano di Cotignola. Il velox cattura le auto in entrambi i sensi e vigono i 50 km/h

Via Corriera a Barbiano di Cotignola. Il velox cattura le auto in entrambi i sensi e vigono i 50 km/h

Sui dispositivi di rilevamento della velocità, i cosiddetti autovelox, sono intervenuti in contesti diversi due sindaci dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. In entrambi i casi il vulnus della questione è la recente sentenza del giudice di pace di Lugo che ha annullato il verbale, emesso dalla polizia locale, nei confronti di un’automobilista che stava procedendo ai 56 kmn/h, superando così il limite che a Barbiano, frazione di Cotignola, è di 50 km/h. Verbale annullato in quanto il dispositivo in questione risulta essere non omologato, così come previsto dal codice della strada. Una situazione che sta investendo tutto il Paese, con sentenze che si susseguono dopo che nel febbraio di quest’anno la Cassazione ha definito illegittima la circolare con la quale il ministero dei Trasporti rendeva equipollente l’omologazione all’approvazione.

"Attualmente, in Italia, non esistono dispositivi omologati per questo scopo, poiché manca un regolamento specifico per l’omologazione – spiega il sindaco di Cotignola, Federico Settembrini –. Tuttavia i dispositivi utilizzati per il controllo automatico della velocità, come quello installato a Barbiano, sono debitamente approvati secondo quanto previsto dal Codice della strada e dai regolamenti ministeriali vigenti. Tale approvazione garantisce la conformità e l’efficacia degli strumenti in uso, ma il vuoto normativo genera interpretazioni giuridiche spesso contrastanti, creando incertezza sia per le amministrazioni che per i cittadini".

Una situazione che era emersa anche durante la seduta del consiglio dell’Unione: in quel caso fu il sindaco di Bagnara, Mattia Galli, nella sua funzione di delegato alla sicurezza e alla Polizia locale, a intervenire in aula. "I dispositivi sono gli unici che riducono realmente la velocità nei tratti di strada dove sono stati collocati – aveva dichiarato –, anche se manca una norma univoca al momento, questo non significa che ognuno può andare a quanto gli pare, tanto poi basta fare ricorso. È un messaggio sbagliato. Se uno prende una multa la deve pagare, perché bisogna rispettare comunque i limiti di velocità. Si tratta di convivenza civile. Anch’io sono stato multato e, in tutta coscienza, ho pagato quel che dovevo".

L’accusa che spesso viene mossa nei confronti delle amministrazioni che installano i velox è quella di voler ‘fare cassa’ con le multe elevate. Una tesi contro cui interviene ancora Settembrini, che mette l’accento sulla sicurezza stradale. "Prima dell’installazione del rilevatore a Barbiano – afferma – in quel tratto di strada, dal 2019, erano stati rilevati picchi di velocità pari a 140 km/h e 17 incidenti. Da febbraio 2024, con il velox in funzione, molte persone hanno dovuto pagare contravvenzioni, in certi casi per aver superato il limite di pochi chilometri orari, ma, perlomeno, non sono stati registrati incidenti".

Matteo Bondi