Consigli di quartiere, piccola rivoluzione

I 5 organismi rappresentan i cittadini residenti in Borgo a Reda, a Granarolo e nelle due metà dell’area urbana

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Da consigli di quartiere a qualcosa di più simile a dei consigli di frazione. E’ questa una delle possibili rotte che prenderà la modifica del regolamento in fatto di elezione dei consigli di quartiere. I cinque organismi – che attualmente rappresentano i cittadini residenti in Borgo, a Reda, a Granarolo e nelle due metà dell’area urbana della città (quella a sud della via Emilia e quella a nord, comprese nei quartieri Centrosud e Centronord) – potrebbero dunque evolvere in modo da ospitare rappresentanze di alcune frazioni che, nel corso di incontri informali con la giunta o con altri consiglieri, hanno avanzato questa richiesta. Le proposte più strutturate in questo senso sono arrivate da Santa Lucia, Borgo Tuliero ed Errano, ma qualcuno si è fatto avanti pure dall’abitato di Mezzeno, posto nei pressi della Ravegnana.

Le eventuali modifiche al regolamento, sulle quali dovrebbe pronunciarsi il consiglio comunale, allungherebbero il procedimento per indire nuove elezioni, che cinque anni fa si tennero online, ed ebbero una partecipazione incredibilmente bassa: si poteva essere eletti anche con un solo voto, e ci fu chi riuscì in questa tutt’altro che titanica impresa. Anche per questo, avendo Faenza meno di 100mila abitanti, molti si chiesero se fosse necessario indire le elezioni per i quartieri, considerando che la legge obbliga ad avere questo tipo di organismi solo i comuni più popolosi. Pare però che i quartieri verranno rinnovati anche a questa tornata elettorale: non è però chiaro se tutti seguiranno la stessa sorte.

Mentre Reda e Granarolo continueranno quasi certamente ad avere un loro consiglio, ci si domanda se il quartiere Centrosud e quello Centronord avranno ancora la stessa fisionomia – le problematiche del centro storico sono del resto usualmente materia del consiglio comunale – o se invece si opterà per due assemblee in grado di rappresentare soprattutto le zone esterne all’area urbana. A quel punto andrà chiarito se le frazioni del lato sud del territorio comunale verranno ricomprese dentro il consiglio del quartiere Centrosud (qualsiasi sia la sua fisionomia futura) o all’interno di quello del Borgo. Una volta trovata una sintesi sulla fisionomia dei futuri quartieri, spiegano da Palazzo Manfredi, le elezioni potranno essere indette nell’arco di qualche settimana. Sul futuro di queste assemblee peserà più di tutte, sul lungo termine, l’incognita della partecipazione: se di nuovo i futuri consigli risultassero eletti da appena qualche decina di cittadini, e composti da consiglieri forti di poche unità di voti, ecco che i quesiti sull’opportunità di questi organismi diventerebbero ancora più insistenti.

Filippo Donati