Tra i tanti passeggeri seduti sull’autobus per il mare, c’era lui: un 40enne originario del Bangladesh da cinque anni residente a Ravenna e soprattutto con uno zainetto pieno zeppo di chincaglieria. Diverse centinaia di pezzi che gli erano costati la bellezza di 2.596 euro di sanzione amministrativa al netto del controllo della polizia locale. Il giudice Adriana Forastiere della sezione civile del tribunale ha però ora accolto l’opposizione presentata dal 40enne attraverso il suo legale Andrea Maestri rilevando che l’illecito amministrativo contestato (la vendita senza autorizzazioni) non era "ancora stato realizzato". Dopotutto il "commercio su area demaniale non è punibile" attraverso la sola detenzione di merce "presuntivamente finalizzata" a ciò.
In definitiva l’ordinanza-ingiunzione emessa il 14 settembre 2021 dal Comune, è stata annullata. Le spese di lite sono state tuttavia compensate dato che la merce ritrovata nello zainetto, "non pare lasciare margini di incertezza sullo sviluppo che avrebbe avuto la vicenda" là dove "il soggetto non fosse stato fermato sull’autobus". Nel nostro caso, la linea 60 direzione Marina di Ravenna in quel 10 di giugno 2021, un sabato. Gli agenti saliti a bordo nei pressi dell’ingresso del Pala de André, avevano identificato il 40enne e controllato il suo zaino. E dentro, nell’ordine, ecco 27 collane, 8 cavigliere, 254 bracciali, 244 anelli, 272 orecchini. E poi ancora 26 ciondoli, uno specchio, un portagioie, 2 portafogli, 3 elastici, una bandana e una pinzetta per sopracciglia. Uguale a maxi-multa e confisca.
Il legale dell’uomo aveva poco dopo chiesto al tribunale di annullare l’ordinanza e di restituire la merce: "Il Comune pretende di sanzionare una condotta che non si è consumata - aveva lamentato nel ricorso -. E, come noto, in materia di illecito amministrativo, l’istituto del tentativo non esiste". Il Comune, nel confermare le sue ragioni, aveva fatto presente che la fermata nei pressi della quale era scattato il controllo, si trova a dieci minuti di bus dalla spiaggia di Marina. E soprattutto che il 40enne non aveva nessuna autorizzazione al commercio: e nonostante ciò, con sé aveva un sacco di beni di inequivocabile destinazione.
Nella sentenza, appena depositata, il giudice ha fatto presente come "il sistema sanzionatorio amministrativo" si regga sui "principi di legalità e tassatività" stabiliti da una norma del 1981: "Non è punibile il tentativo di un illecito amministrativo".
Circa il commercio su aree pubbliche - vedi la spiaggia -, sono necessarie autorizzazioni specifiche. Per le aree demaniali marittime, serve il nulla osta dell’autorità marittima a cui tocca stabilire "modalità e condizioni per l’accesso".
Nel caso del 40enne, nel verbale era stato specificato che nei giorni precedenti, su quello stesso bus, erano stati individuati altri venditori abusi. E poi la quantità e il tipo di merce, avevano consolidato i sospetti tanto più che il 40enne era stato notato tempo prima "vendere sull’arenile". Non sufficiente però per il giudice per poterlo sanzionare per commercio abusivo in area marittima.
Andrea Colombari