Crisi idrica, vertice in Prefettura "Servono altri approvvigionamenti"

Riunione anche in Comune, l’ipotesi razionamento preoccupa l’agricoltura e le oasi naturali. Scozzoli (Apimai): "Coltivazioni come piselli e fagioli sono a rischio". Si temono tagli di orario nelle piscine

Una prima riunione alle 13, in Comune, poi alle 17 in prefettura. La preoccupazione è fortissima a tutti i livelli: i cittadini sono preoccupati da un eventuale razionamento, gli agricoltori perché temono di non avere più acqua a disposizione per irrigare, gli ambienti naturali sono sotto stress, le piscine temono tagli di orari se non peggio, le industrie che potrebbero risentire della siccità a più livelli. Alle 17, la riunione convocata dal prefetto De Rosa ha analizzato innanzitutto la situazione del distretto chimico in relazione al livello dell’acqua da utilizzare in casi di emergenza. La situazione si può definire di preallarme. Su quest’area produttiva la prefettura ha la competenza precisa. Ravenna Servizi Industriali, che si occupa della fornitura dei servizi e della produzione e distribuzione di utilities alle aziende del ‘petrolchimico’, ha predisposto una lettera molto precisa dove cadenza tempi e modi dello sviluppo della crisi idrica. La lettera, oltre ad averla consegnata al prefetto De Rosa, verrà inviata alla Regione perché ne tenga conto nei provvedimenti legati allo stato di emergenza.

La gravità della situazione è quella resa ufficiale ieri proprio da via Aldo Moro. "Ravenna è la zona in prospettiva più critica. Buona parte della risorsa utilizzata durante l’estate in questo territorio proviene infatti dai due potabilizzatori situati nei pressi della città, il NIP1 delle Bassette e il recente NIP2 della Standiana". Quest’ultimo riceve acqua dal Po tramite il Canale Emilia-Romagnolo (Cer), il cui utilizzo primario riguarda però l’agricoltura. La situazione siccitosa del Po rischia di portare, nei prossimi giorni, a una sostanziale chiusura dell’impianto ferrarese del Palantone, che fornisce l’acqua dal Po al Cer. In quel caso, anche l’impianto della Standiana non riceverebbe più acqua. In considerazione della probabile emanazione dello stato di emergenza idrica regionale, si confida che si possa continuare a prelevare in sicurezza la risorsa necessaria dal Cer per alimentare i due principali impianti di potabilizzazione dell’area ravennate; "in caso contrario, sarà necessario riequilibrare diversamente le fonti di approvvigionamento del territorio ravennate".

"La situazione del mondo agricolo – commenta Roberto Scozzoli, direttore di Apimai, l’associazione dei contoterzisti – è pesante. Gli agricoltori devono sapere ora se ci sarà nelle prossime settimane acqua per irrigare le cosiddette seconde coltivazioni. Parliamo di fagiolini, piselli, fagioli e spinaci destinati soprattutto a Orogel e Fruttagel. Senza quell’entrata economia sarà un bagno di sangue".

lo.tazz.