Dantedì, poeta e mosaico uniti in un’opera

Per il Settecentenario Dis-Ordine presenta un labirinto pavimentale in mosaico nel giardino pubblico antistante la Casa Circondariale

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Ancora poco conosciuta a Ravenna l’unica opera contemporanea permanente per la città dantesca che pone in dialogo le principali vocazioni della città: Dante e il mosaico. La grande opera, progettata dall’Associazione Dis-Ordine di Ravenna per il Settecentenario dalla scomparsa di Dante, è stata valutata positivamente per la concessione del Patrocinio da parte del Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e inserita nei circuiti di diffusione promozionale del Ministero dei Beni Culturali.

L’opera pavimentale è stata realizzata nell’arco di due anni dal 2017 al 2019 ed è stata recentemente completata con l’installazione di una teca poliedrica che periodicamente possa ospitare l’esposizione di piccole opere. Uno scrigno sorvegliato dalle telecamere del carcere che ad ogni ora della giornata possa essere il tramite per mostrare piccole opere realizzate con le mani, simbolo di un saper fare che soprattutto in questo momento che ci costringe alla distanza e alla comunicazione virtuale abbiamo il dovere di difendere.

Il prodotto è il Giardino del Labirinto: un percorso di consapevolezza. Si tratta di un grande labirinto pavimentale in mosaico nel giardino pubblico antistante la Casa Circondariale di Ravenna in via Port’Aurea, l’antica via di accesso da terra alla città, ispirato a quello della Basilica di San Vitale con 169 elementi decorativi riferiti agli elementi della natura presenti nell’opera di Dante realizzati da artisti e mosaicisti di almeno quattro generazioni formati nelle Scuole d’Arte di Ravenna, con il coinvolgimento degli ospiti della Casa Circondariale – attraverso un laboratorio organizzato internamente al carcere – oltre che il coinvolgimento di molte altre realtà, ravennati e non solo. Molte le collaborazioni con mosaicisti e artisti internazionali di passaggio a Ravenna, dal Giappone, dalla Norvegia, da Israele. Partecipazione al progetto delle scuole di ogni ordine e grado, di centri per diversamente abili, dei detenuti del carcere, suore di clausura, monaci tibetani e mosaicisti da tutto il mondo per Dante.

L’iniziativa, non a scopo di lucro, patrocinata e finanziata dal Comune di Ravenna con il sostegno degli Assessorati alla Cultura, alle Politiche Sociali e all’Ambiente si è avviata per approfondire il tema “Dante Eco Green”. Il percorso è stato sviluppato attraverso moduli triangolari in mosaico, sia in richiamo alla tarsia triangolare presente nel labirinto di San Vitale, sia come traccia verso la direzione concettuale "E quindi uscimmo a riveder le stelle", Inferno XXXIV, 139.