Produzioni cinematografiche, docufilm, pubblicità, video musicali. E non solo, ma molto altro. Lo spazio ’Digital Arena’ al centro Mir di Fornace Zarattini, inaugurato sabato scorso, punta a diventare una fucina (digitale) di sogni. Che prendono forma, nella telecamera, sul più grande limbo green screen d’Italia, ovvero un grande schermo verde (tradizionalmente utilizzato quando c’è necessità di applicare uno sfondo diverso alle spalle dei personaggi) di forma curva.
"È uno spazio dedicato agli effetti speciali – dice Thomas Cicognani, regista e artista visivo che lavora nel settore da oltre 25 anni –. È dedicato esclusivamente alle produzioni esterne. Il limbo green screen occupa 400 metri quadrati, a cui se ne sommano altri 150 per bagni, area ristoro, area tecnica attrezzata, zona costumi, scenografia, trucco e parrucco. Al primo piano altri 150 metri quadrati sono dedicati ai nostri uffici e poi altri due spazi da 100 metri quadrati per fare formazione a tema virtual set, animazione e modellazione 3D".
Lo spazio, fornito da Net Seals che sta coordinando il rilancio dell’intero comparto e ha contribuito fattivamente all’operazione, è stato rimesso a nuovo dopo essere stato alluvionato a maggio 2023. Collabora anche Canon Italia, che ha fornito apparecchiature all’avanguardia. E c’è anche una joint venture col regista Stefano Salvati, famoso per la lunga collaborazione con Vasco Rossi e per la carriera che vede il suo occhio dietro a tanti videoclip divenuti celebri: e così recentemente a Fornace Zarattini Marco Masini ha girato il video per il suo prossimo singolo.
Per Cicognani tutto è partito dal bando europeo Dare, che cercava imprese innovative da inserire in Darsena. "Abbiamo vinto il premio due anni fa – dice – e poi il premio Legacoop startup 2022 e raggiunto i 50mila euro raccolti grazie a una campagna di crowdfunding per le produzioni dal basso. Abbiamo cercato a lungo uno spazio in Darsena, ma non l’abbiamo trovato. E poi abbiamo conosciuto Net Seals, una realtà lungomirante che ha creduto in questo progetto e che ci ha aiutato". E così ecco lo spazio nel centro Mir.
Oltre al limbo green screen, sono diverse le tecnologie all’avanguardia che ’Digital Arena’ offre alle produzioni. "Una prima tecnologia importante è il ’camera tracking’ – dice Cicognani – che consiste nel poter vedere in tempo reale lo scenario virtuale alle spalle degli attori davanti al green screen. Questo aiuta molto i registi per visualizzare come sarà il prodotto finito, facilitando la scelta delle inquadrature". C’è poi il ’motion capture’, "un sistema che cattura i movimenti naturali del corpo umano e li trasferisce a un avatar 3D, per far muovere un personaggio fantastico o anche un ’clone’ dell’attore – prosegue Cicognani –. Ci sono poi molti software che permettono di ricostruire le persone, utilizzando l’intelligenza artificiale. Il ’face swap’ è una tecnologia che permette di ringiovanire o invecchiare un attore, o modificarne il volto. In questo modo si può far girare una scena pericolosa a un professionista per poi applicargli il volto del personaggio".
C’è chi ha già mostrato interesse verso lo spazio, ma per ora le bocche sono cucite. Il cinema, in fondo, è anche mistero.
Sara Servadei