LUIGI SCARDOVI
Cronaca

Droga, gli spara per un regolamento di conti: arrestato il responsabile dell’agguato

La vittima, non riuscendo a saldare un debito per l’acquisto di sostanza stupefacente, era stato inizialmente minacciato di morte dal 36enne che poi è passato alle maniere forti

la droga e le armi sequestrate dai carabinieri

la droga e le armi sequestrate dai carabinieri

Bagnacavallo (Ravenna), 25 maggio 2024 – E’ ritenuto responsabile di un agguato compiuto sei mesi fa nei confronti di un uomo di origine marocchina, ferito con colpi di arma da fuoco.

Stiamo parlando del 36enne, originario dell’Albania, tratto in arresto ieri pomeriggio dai Carabinieri della Compagnia di Lugo.

I fatti risalgono alla sera dello scorso 21 novembre, quando su segnalazione del personale sanitario del 118, i militari si recarono a Bagnacavallo presso l’abitazione di un 21enne di origine marocchina che presentava un’evidente ferita dovuta a colpi d'arma da fuoco. La giovane vittima, visibilmente sofferente, prima di esser trasportata all’ospedale di Lugo per le dovute cure, era riuscito a riferire che, mentre si trovava in via Vittorio Veneto a Bagnacavallo, era stato avvicinato da un uomo che gli aveva puntato una pistola, esplodendo tre colpi.

A trarre in arresto il 36enne sono stati i Carabinieri della Compagnia di Lugo
A trarre in arresto il 36enne sono stati i Carabinieri della Compagnia di Lugo

Uno di questi Io aveva raggiunto all’altezza del bacino. Caduto a terra, il 21enne era comunque riuscito a alzarsi e a trovare riparo nella propria abitazione, situata non distante dal luogo dell’evento. L'abbondante perdita di sangue aveva indotto i familiari del ferito a richiedere l’intervento dei sanitari che, a loro volta, avevano comunicato al 112 quanto riscontrato, attivando così le indagini del caso. Giunti sul posto, i Carabinieri di Lugo, accertata la gravità dell’episodio, oltre a procedere con i doverosi rilievi tecnici, avevano provveduto ad informare il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Ravenna il quale, assunta la direzione delle indagini, ha condotto tutte le fasi degli accertamenti per far luce sulla grave vicenda.

Su indicazione dello stesso magistrato, il personale dell’Arma ha scandagliato la vita della 'vittima' al fine di contestualizzare l'ambito criminale e comunque di far luce sul movente dell’azione criminale. La visione delle immagini delle telecamere di sicurezza pubbliche e private raffrontate con il telefono in uso alla giovane vittima, hanno consentito agli inquirenti di indirizzare le indagini nel mondo degli stupefacenti e collocare l’agguato in un possibile regolamento di conti.

Indagini che hanno permesso di ricostruire l’intera vicenda. E’ emerso che la vittima, dovendo saldare un debito per l’acquisto di sostanza stupefacente e non riuscendovi, era stato inizialmente minacciato di morte dal 36enne albanese. Non avendo ottenuto il denaro, quest'ultimo era passato alle maniere ‘forti’, addirittura sparando alla sua ‘vittima’.

Sulla base di questi elementi il gip del Tribunale di Ravenna ha emesso nei confronti del 36enne una misura cautelare di custodia in carcere.