"Due notti in carcere da innocente E avevo chiamato io la polizia"

Cadute le accuse di rapina di cinque giovani, la disavventura del titolare del bagno Tequila di Marina

Chiamatelo, se volete, errore investigativo. A cui alla giustizia, se non altro, ha rimediato per tempo, archiviando accuse apparse lacunose e contraddittorie sia agli occhi del Pm che a quelli del giudice. Fatto sta che Paolo Carusillo, 33enne socio del bagno Tequila Sunrise di Marina di Ravenna, quelle due notti trascorse in carcere, senza aver fatto nulla, difficilmente potrà dimenticarle. Lui, unitamente ad altri cinque collaboratori, furono arrestati. L’altro giorno, su richiesta della Procura, il Gip Andrea Galanti ha archiviato tutte le accuse mosse a loro carico da cinque giovani di Riolo Terme, i quali avevano denunciato una violenta rapina di oggetti personali – scarpe, borselli – e un paio si erano poi rivolti al pronto soccorso. Il giudice scrive che "non risulta chiaro né nitido chi abbia fatto cosa", rilevando limiti e incongruenze nel racconto dei querelanti. Così ha restituito gli atti al Pm, scenario che potrebbe aprire l’ipotesi di una contro indagine per calunnia. Oltre ad averlo segnato personalmente, da quella disavventura Carusillo ha patito il danno di immagine subito nei giorni a seguire dal suo stabilimento. Eppure era stato proprio lui, quella sera del 31 luglio 2021, Notte Rosa, a chiamare la polizia dopo che dai bagni vicini erano stati segnalati alcuni giovani che in spiaggia rovesciavano lettini e sradicavano gli ombrelloni. "Mi trovavo all’uscita del mio stabilimento con un paio di collaboratori – ricorda Carusillo –, la segnalazione dei vandalismi mi fu fatta dal collega del bagno Circle. Dallo stradello notammo cinque ragazzi in lontananza, vicini alla riva, così mi diressi verso i miei ombrelloni, anche perché dalla mezzanotte scattava il divieto di sostare in spiaggia. Chiamai un amico poliziotto, che non era in servizio e mi disse di fare il 112. Nel frattempo erano rientrati anche i miei tre collaboratori dalla spiaggia. Eravamo rimasti dentro lo stabilimento, perché sapevamo di non aver fatto nulla, e ci apprestavamo a cenare. La polizia arrivò con 4-5 pattuglie e in pochi minuti la situazione si era ribaltata. Da vittime di possibili danneggiamenti eravamo diventati dei rapinatori. Ci eravamo limitati a recuperare oggetti che quei ragazzi, da me quella sera neppure incrociati, avevano lasciato sui lettini. Io e i miei collaboratori fummo portati in questura, al mattino ci fu detto che il Pm aveva convalidato gli arresti. Così, pur non avendo fatto niente, io e gli altri passammo due notti in carcere".

La vicenda non ha mancato di lasciare strascichi. "Il chiacchiericcio che si era creato mi aveva fatto passare per delinquente. Anche il ristorante, chiuso alcuni giorni perché il personale era tutto agli arresti, ne ha risentito dal punto di vista dell’immagine. Questa archiviazione mi ripaga un po’ di quelle amarezze, perché è emersa la mia e nostra estraneità ai fatti. Ma quanto ho patito non lo auguro al peggiore nemico".

Sull’archiviazione interviene anche il legale del 33enne, l’avvocato Simone Romano: "Quella notte era stato Carusillo a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Cionondimeno, all’arrivo delle pattuglie della Polizia la situazione si era capovolta in suo danno. Sin da subito, rinunciando alle garanzie difensive, lo stesso aveva reso spontanee dichiarazioni raccontando in dettaglio la propria versione che, tuttavia, non hanno impedito la traduzione in carcere. L’indomani, prodotte le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza e consegnato un telefono, ritrovato da un bagnino in spiaggia, di cui era stata denunciata la sottrazione, era stata ottenuta la scarcerazione. Nel corso delle indagini preliminari la difesa ha approfondito e documentato la ricostruzione dell’indagato e dato evidenza delle contraddizioni contenute nelle denunce dei minori, coprendo così ogni accusa in danno dell’assistito. Ciò che rimangono sono le tracce di una esperienza tragica che, oltre al patimento umano, ha determinato una rimessa economica per lo stabilimento a causa della negativa pubblicità derivata".

Lorenzo Priviato