"E’ tempo di dare attuazione alla Casa della salute di Voltana"

"La realizzazione della struttura viene promessa da una decina d’anni, ma questo progetto non si è ancora concretizzato"

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Circa 4 mesi fa, su disposizione del Ministro della salute e dell’economia e delle finanze, è entrato in vigore il Decreto ministeriale 77 sullo sviluppo della medicina territoriale, che ha definito i tempi stringenti e i relativi finanziamenti da Pnrr per strutturare le Case della Comunità e altri servizi. Sul territorio delle frazioni a nord del Comune di Lugo, "da almeno una decina di anni – osserva Silvano Verlicchi, consigliere comunale ‘Per la Buona Politica’ – viene promessa la realizzazione della struttura a Voltana, negli ambienti dove hanno sede i medici di famiglia e un piccolo ambulatorio infermieristico. Recentemente, dopo varie insistenze, il Distretto socio-sanitario dell’Ausl Romagna ha deciso di implementare i servizi di prossimità consistenti nella messa in rete di medici di famiglia del territorio, la sperimentazione su un ristretto numero di pazienti della telemedicina e un annunciato prossimo inserimento della figura professionale dell’infermiere di comunitàfamiglia".

Una decisione che "rappresenta un passo in avanti. Tuttavia, per potenziare la medicina territoriale così come stabilito dalle linee guida regionali, è necessario – prosegue Verlicchi – adottare con urgenza ulteriori soluzioni che rispondano ai reali bisogni di salute e cura delle persone. Attualmente l’organizzazione sanitaria territoriale non riesce a fornire risposte tempestive ai pazienti, per i quali sussistono inaccettabili liste di attesa anche per le patologie individuate come trattabili nelle Case della Comunità".

Negli anni il gruppo di opposizione ha richiesto all’amministrazione comunale, all’Unione e all’Ausl Romagna "di potenziare la medicina di base sul territorio, di consolidare le funzioni specialistiche dell’ospedale, di assumere le figure professionali mancanti. E ha anche chiesto di mettere al centro dell’operato l’uniformità delle cure e la continuità assistenziale nonché di finanziare adeguatamente il sistema in linea con l’effettiva domanda di salute. Obiettivi il cui perseguimento può consentire di esprimere una organizzazione sul territorio, così come impongono le linee regionali".

In tale ottica si inserisce l’interpellanza depositata nei giorni scorsi, in cui ‘Per la Buona Politica’ chiede "l’adeguamento di ambienti e spazi per ospitare i professionisti e il personale di supporto, individuazione di idonei locali di servizio, idonea dotazione diagnostica e strumentale per prestazioni di 1° livello, la presenza di un pediatra di libera scelta, di un’assistente sociale, di personale infermieristico e di personale amministrativo per l’accoglienza".

Luigi Scardovi