Eni: "Impianto Co2, il problema è normativo"

Dopo lo stop del progetto da parte dell’Europa: "Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica il punteggio è stato il massimo"

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In relazione alle notizie diffuse da Europa Verde sulla ‘bocciatura’ da parte della Commissione europea al progetto di cattura, riutilizzo e stoccaggio di anidride carbonica di Eni, previsto a Ravenna, interviene la stessa società che conferma "che il progetto di Ravenna non rientra tra quelli che utilizzeranno le risorse dell’Innovation Fund: pur essendo stato promosso dal punto di vista tecnico, infatti, il progetto non poteva essere finanziato data la mancanza in Italia di un quadro normativo certo. Lo stesso Innovation Fund ha invece garantito finanziamenti a progetti di cattura della CO2 in altri Paesi europei. Il progetto di Ravenna non è invece candidato per i fondi della Bei. "Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica e dell’efficacia della decarbonizzazione - prosegue Eni - il punteggio è stato massimo. Nell’ambito dell’analisi del modello di business, invece, è emerso un punteggio più basso dovuto alla dipendenza del progetto dal quadro regolatorio esistente".

Ieri su questo tema c’è stato uno scontro tra Silvia Piccinini, capogruppo regionale del M5s e la collega Silvia Zamboni di Europa Verde. "Salutiamo con soddisfazione la bocciatura, da parte della Commissione Europea" ha rilanciato la Piccinini che poi ha accusato Europa Verde di aver presentato, sul tema CO2 in Regione, un ordine del giorno "annacquato che non avrebbe contribuito in alcun modo a fermare i progetti di Eni". Tempo qualche ora e arriva il contrattacco della Zannoni. "Evidentemente piccata per essere arrivata dopo Europa Verde nel darne notizia ed esprimere soddisfazione, come già in altre occasioni passate Piccinini non trova di meglio che distorcere la realtà dei fatti che riguardano Europa Verde" replica la Zannoni.