Faenza alla conta dei danni Slitta la scadenza Tari Un cimitero di auto distrutte e valanghe di rifiuti

Il sindaco Isola: "Dobbiamo trovare il modo per fare tornare le famiglie alla normalità. Indispensabile una legge speciale per azzerare alcune tasse, coinvolti i parlamentari".

Faenza alla conta dei danni  Slitta la scadenza Tari  Un cimitero di auto distrutte  e valanghe di rifiuti

Faenza alla conta dei danni Slitta la scadenza Tari Un cimitero di auto distrutte e valanghe di rifiuti

L’allerta rossa è di nuovo alle porte, ma la macchina dello Stato sta già facendo girare i suoi ingranaggi per far fronte alla passata alluvione: "abbiamo già ringraziato il Governo per aver deliberato lo stato di emergenza con un primo stanziamento iniziale", fa sapere il sindaco Massimo Isola. "Abbiamo però assoluto bisogno di uno sforzo in più. Dobbiamo fare in modo che le famiglie e le realtà colpite dall’alluvione possano tornare alla normalità, che possano ricostruire la propria casa, il proprio futuro. È urgente l’approvazione di una legge speciale che, in tempi brevi e con risposte rapide, sappia rispondere a questa necessità. A tal fine stiamo coinvolgendo i parlamentari della regione, di tutti gli schieramenti, per richiedere il loro impegno in questa emergenza. La legge speciale", prosegue il sindaco, "è indispensabile anche per poter azzerare alcune tasse locali come Tari e Imu. Se questo non avvenisse, interverremo direttamente come Comune di Faenza studiando tutte le possibilità consentite. Nell’immediato faremo slittare le scadenze di Tari e Imu – benché purtroppo una parte delle cartelle siano partite pochi giorni fa. Il sistema bancario, tramite comunicato stampa ufficiale dell’Associazione bancaria italiana, sta studiando meccanismi di supporto come il blocco dei pagamenti dei mutui".

Superata la prima fase dell’emergenza, e in attesa dell’arrivo dell’allerta rossa prevista per oggi, la giornata di ieri è stata in parte dedicata a effettuare la conta dei danni. E’ il cimitero di carcasse di auto realizzato ad hoc nella sede del Baldini Group, su via Granarolo, uno dei luoghi più emblematici del disastro accaduto la settimana scorsa. Qui varie colonne di veicoli ricoperti di fango, in parte solidificato e in parte no, giacciono uno a fianco all’altro, destinati a un destino comune che è quello della demolizione. Sono state circa 150 le automobili che il Baldini Group ha movimentato in questi giorni; a queste se ne aggiungono alcune decine di cui si sono occupate altre imprese di demolizioni, per un totale che probabilmente si aggira sui duecento mezzi colpiti dall’alluvione. Si tratta per la quasi totalità di auto appartenenti a privati; nel parcheggio che Baldini ha riadattato per i mezzi alluvionati si contano appena una manciata di veicoli riconducibili a imprese, fra le quali balza agli occhi quello del Club Faenza Lotta, società plurimedagliata a livello mondiale e olimpico. La quasi totalità di questi veicoli non potrà essere salvata, fanno notare dall’azienda: ciononostante, alcuni cittadini hanno comunque voluto comprensibilmente tentate il tutto per tutto, rivolgendosi a meccanici ed elettrauto. Al di là dei danni al comparto elettronico, il fango penetrato dentro i vari mezzi lascia pensare i danni agli interni non siano ripristinabili. Ancora ieri l’odore di fango era fortissimo: sedili e volante apparivano letteralmente divorati dall’acqua. I due parcheggi della Graziola di fianco e di fronte al Pala Cattani sono invece stati riconvertiti a discarica a cielo aperto per i materiali prelevati da abitazioni ed uffici, fra i quali anche gli elettrodomestici, destinati ad un cumulo a parte.

Nel complesso si sono venute a formare varie collinette artificiali di materiali, alte anche quattro metri, che i camion nelle scorse ore erano intenti a smontare a poco a poco grazie al lavoro delle pale meccaniche. Cumuli di materiali talvolta resi irriconoscibili, talaltra ancora carichi della loro vita precedente, come nel caso di libri, vhs, palloni da calcio, materiale scolastico.

Filippo Donati