"Fiab Italia e Ravenna sostengono il progetto ‘Città 30’"

Fiab Ravenna sostiene il progetto 'Città 30' a Bologna e critica il Ministero dei Trasporti per cercare di bloccarlo. La Città 30 è una misura chiave per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile, supportata da linee guida internazionali. Chiedono al governo di lavorare per la sicurezza e la salute delle persone. L'Italia deve adottare il limite dei 30 km/h per una mobilità sicura e sostenibile.

Fiab Ravenna, sostenitrice del progetto ‘Città 30’ appena avviato a Bologna - e di cui si è discusso ampiamente nell’Assemblea nazionale Fiab svoltasi a Ravenna il 15 aprile 2023 - propone alcune riflessioni sul tema attualmente al centro di un vivace dibattito. Bologna è la prima grande città italiana a sperimentare un limite generalizzato dei 30km/h sulle strade urbane (eccetto gli assi di scorrimento). Si tratta di un modello sempre più comune tra le città europee grandi e medie, dalla Germania – dove amministrazioni di ogni colore politico hanno fatto questa scelta da oltre trent’anni – alla Spagna – che ha adottato una legge nazionale che istituisce il limite dei 30 km/h su tutte le strade urbane. Bologna Città 30 è appena partita, ma il Ministero dei Trasporti sembra intenzionato a impedire all’amministrazione di Bologna, democraticamente eletta sulla base di un programma che comprendeva tale misura, di andare avanti, parlando di “forzature” e “fughe in avanti”. Come associazioni che lavorano da decenni sui temi della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile ricordiamo al ministro Salvini, che la Città 30 è tra le misure chiave del Piano nazionale per la sicurezza stradale 2030, elaborato dallo stesso MIT, e supportato da linee guida internazionali.

Invitiamo il Dicastero a ripassare meglio le proprie linee programmatiche, e respingiamo con forza questo attacco alle scelte di mobilità dell’amministrazione di Bologna, prese tra l’altro in seno all’autonomia dei territori, un attacco che è figlio della stessa logica con cui è stata concepita la riforma del Codice della Strada voluta dal ministro Salvini, in queste ore all’esame della Camera dei Deputati. Innumerevoli studi scientifici ed esperienze ormai decennali in tutta Europa confermano l’utilità del limite dei 30 km/h per salvare vite e il suo impatto del tutto trascurabile sulla velocità media di spostamento e sui livelli di congestione del traffico. Chiediamo a Governo e Parlamento di lavorare per la sicurezza e la salute delle persone, oltre che per la stabilità del clima. A partire dai pendolari e da chi si muove ogni giorno per lavoro, studio, salute o svago; che lo facciano in auto, a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici. È in gioco la tutela del diritto di tutti a una mobilità sicura e sostenibile. Con le città a 30 km/h l’Italia va più veloce.

Fiab Ravenna