Fra il Web e la sala "Un’altra esperienza"

SoundScreen e Nightmare. Film Festival hanno vissuto. un’edizione diversa. a causa del virus

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Non solo cinema in senso stretto. Il Covid ha rifondato anche i festival della settima arte, costringendo gli eventi ad adottare soluzioni miste in presenza e online o addirittura esclusivamente sulle piattaforme web a seconda della cadenza temporale delle manifestazioni artistiche. Così è stato anche rispettivamente per i maggiori festival ravennati come il Sound Screen e il Nightmare, adattatisi alle circostanze facendo di necessità virtù e lo slalom fra i divieti vigenti nel periodo di svolgimento.

"Noi siamo stati fortunati – esordisce Albert Bucci, responsabile artistico del Sound Screen Film Festival –. La manifestazione nel 2020 si è svolta come sempre a fine settembre, dal 26 all’8 ottobre, permettendoci così di svolgere il grosso delle attività in presenza. Non nego però che forti dubbi abbiano preceduto la fase di preparazione – continua Bucci -. Anche per questo il Sound Screen non ha trascurato la soluzione mista, appoggiando agl ieventi in presenza anche quattro o cinque repliche di film online. Per noi sarebbe altresì stato complicato abbinare la musica d’accompagnamento dal vivo ai film, ma fortunatamente non c’è stato bisogno. Aprrossimativamente anche considerate le restrizioni, l’impressione è stata quella che le persone avessero voglia di cinematografia e di eventi di questo tipo. Non a caso – conclude – abbiamo superato le duemila presenze dal vivo e le 1500 online".

Chi invece, essendosi svolto quando già le restrizioni avevano infilato la museruola al mondo del cinema, ha visto un totale cambio di veste da presenza a totalmente online è stato il Nightmare Film Festival, andato in scena appunto dal 31 ottobre al 7 novembre. "A livello di numeri, questo cambio di abitudini è stato un vero e proprio successo – dichiara Franco Calandrini, direttore artistico –. Abbiamo registrato sulla piattaforma MyMovies circa 400 abbonamenti, per novemila presenze in streaming e un conseguente allargamento di platea da Ravenna a Siracusa per intenderci. Si tratta di una ribalta, più che raddoppiata rispetto alle abituali quattromila presenze che avevamo in sala. Un festival però non è solo numeri – avverte Calandrini –. Un festival è soprattutto contatto umano, incontro con gli ospiti, con i registi, i produttori, i giornalisti. È questa la componente venuta meno in questo periodo e che ci auguriamo non si ripeta più in questo 2021, dove è necessario tutelare le sale cinematografiche e lo svolgimento dei festival. Di certo, non dimenticheremo quest’esperienza e faremo tesoro del vissuto. Molto probabilmente nelle prossime edizioni manterremo una componente online visto come è andata, ma non può certo essere la parte fondamentale, dovremo recuperare il prima possibile il cinema in presenza".

Francesco Zuppiroli