Ravenna, 21 ottobre 2016 - «Ogni anno vengono rubate circa 4 mila biciclette, il 16% di quelle circolanti a Ravenna». È la stima del Registro Italiano Bici, anagrafe nazionale delle due ruote nata per contrastare i furti, e che conta 54 città aderenti tra cui, dal 2011, Ravenna.
Le biciclette ravennati registrate e dotate di apposita targa di identificazione (a pagamento) sono 3.352. Di queste – dice Claudio Pasinelli, amministratore della Easy Trust srl, che tiene il Registro – dal 2011 al 2016 ne sono state rubate 38, pari all’1,2% nel periodo e allo 0,4% come media annuale, rispetto al 16% delle bici anonime». La percentuale è calcolata in relazione al «parco bici circolante», ovvero ai veicoli usati almeno tre volte alla settimana. In tutto, i furti sarebbero circa 4 mila all’anno, ma si tratta in realtà frutto di una stima: «È basato sulle denunce, che vanno però moltiplicate mediamente per cinque: il furto di bicicletta viene denunciato piuttosto raramente». Secondo Pasinelli, comunque, una bici ‘targata’ – e quindi rintracciabile – è già di per sé un deterrente. «Le nostre cifre lo dimostrano. Quando un ladro vede una bici marchiata, di solito evita di prenderla. Questo è particolarmente vero nelle città in cui la percentuale di biciclette registrate è bassa, e Ravenna purtroppo è tra queste».
Un primo impulso era arrivato nel 2012, quando il Comune, in collaborazione con il Registro Italiano Bici e con alcune associazioni, aveva lanciato una campagna di registrazione dei velocipedi. «Dal 2011 al 2013 – fa sapere Pasinelli – l’amministrazione comunale ha acquistato 3.268 targhe, distribuendole a prezzi agevolati, con il coinvolgimento di alcuni negozi. Poi non ha più investito nel servizio, e dal 2014 a oggi ci sono state solo registrazioni online, 84 in tutto. Ma per avere risultati di rilievo bisognerebbe arrivare almeno a un totale di 6-7 mila». Nonostante ciò, per l’amministratore di Easy Trust, nel nostro territorio la presenza di biciclette iscritte al Registro sta avendo un certo impatto positivo: «L’efficacia in termini di recuperi a Ravenna è sotto la media, 7,1% contro il 18%, ma comunque buona rispetto alla media relativa alle bici anonime, che vengono recuperate solo nell’1% dei casi».
Per Pasinelli, sul tema «si deve fare cultura. Non tutti i rivenditori di bici forse sono interessati a ridurre i furti. E mediamente i ciclisti hanno delle percezioni totalmente sbagliate rispetto agli strumenti da usare per contrastare il furto della bici: occorre fare soprattutto cultura, agevolando la marchiatura e registrazione».