E' morto il ciclista Graziano Rossi, un asso sui pedali

Lutto nel mondo delle due ruote a Cervia, l’ex professionista si è spento a 67 anni. "Grave perdita, memorabile la sua rivalità con Guido Bosi"

Graziano Rossi si è spento a 67 anni

Graziano Rossi si è spento a 67 anni

Cervia (Ravenna), 15 agosto 2022 - Lutto nel mondo del ciclismo ravennate, in particolare di quello cervese con la scomparsa avvenuta sabato sera, dell’ex professionista 67enne Graziano Rossi. Graziano Rossi nasce a Cannuzzo il 7 febbraio del 1955 e si avvicina subito al ciclismo visto che lo zio, Elio Maldini, era stato uno dei grandi del ciclismo nostrano degli anni Trenta. Cresciuto, dunque, a pane e ciclismo inizia a correre ancora bambino e si mette in evidenza nella fase provinciale dei Giochi della Gioventù del 1969 nella quale trionfa.

Passa poi, da Esordiente alla Garibaldina di Cesena con la quale ottiene ben cinque vittorie che lo segnalano all’attenzione di uno dei colossi del ciclismo romagnolo di quegli anni, ovvero la Rinascita-Cofar Pineta. Con la squadra ravennate, nel biennio 1971-72 si afferma come uno dei più forti Allievi d’Italia: ottiene 21 vittorie su strada e diversi ottimi risultati su pista laureandosi nel 1972 sia campione emiliano sia italiano nell’inseguimento. Diventa Dilettante nel 1973 sempre con la Rinascita nelle cui file resta fino al 1976. Si mette in particolare evidenza nel 1973 e ’74: da ricordare le vittorie nel campionato emiliano e in quello romagnolo, il primo posto nell’indicativa per il Campionato Europeo Juniores che gli vale la maglia azzurra a Monaco, il successo nel Giro Internazionale del Piave e nella tappa a cronometro di Salsomaggiore nel Giro d’Italia dilettanti.

Complessivamente alla Rinascita ottiene 43 vittorie risultando il corridore più vincente nella storia del sodalizio bizantino. Nel 1977, dopo l’anno di stop per il servizio militare, difende i colori della Società Ciclistica Cesena vincendo tra l’altro il Giro dell’Umbria. Finalmente passa professionista nel 1978, prima con la Magniflex, gregario di Gianbattista Baronchelli, poi con la Famcucine senza tuttavia riuscire a incidere, in anni nei quali solo pochissimi atleti passavano professionisti. Nella sua carriera partecipa a due Giri d’Italia risultando 100° nel 1979 e 71° l’anno successivo. "Una grande perdita per il ciclismo emiliano-romagnolo – dice il presidente regionale della Federciclismo, Alessandro Spada – era stato un ottimo dilettante nelle file della Rinascita Ravenna e in tanti ricordano ancora la sua storica rivalità con il compagno di squadra Guido Bosi. Da grande appassionato di ciclismo, e così lo vogliamo ricordare, era rimasto nell’ambiente come massaggiatore e accompagnatore".