Il significato della Giornata della memoria

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Anche questa proposta in un modo o nell’altro ogni anno salta fuori. E mi trova del tutto in disaccordo, ovviamente non perché non sia giusto ricordare le vittime di soppressione, violenza e discriminazione di tutti i tempi. Una commemorazione però ha senso solo se realmente utile e capace di rendere concreto il concetto chiave del ‘ricordare per non ripetere’. E per farlo deve mantenere la propria identità. Occorre distinguere, fare le dovute differenze per capire, per spiegare l’unicità di un fatto così tragico come la Shoah. Che è stata un genocidio, nato da un progetto organizzato, studiato a tavolino per eliminare un intero popolo. Oltre all’etnia Rom, agli omosessuali e ai disabili. Non si è trattato dell’eliminazione di avversari politici durante una dittatura, né degli appartenenti a una religione diversa rispetto a quella dominante, per fare alcuni esempi. Si è deciso di eliminare un popolo: se gli ebrei durante la seconda guerra mondiale avessero deciso di aderire al nazismo o di convertirsi, questo non li avrebbe risparmiati. Ogni persecuzione deve essere condannata, ricordata, studiata per rispetto verso chi non c’è più e perché gli orrori del passato non si ripetano. Questo può accadere solo, ripeto, preservandone l’identità.