Insulti razzisti, multa alla società

Durante una partita i sostenitori del Centro Erika Lavezzola se la sono presa con arbitro e giocatore avversario

Insulti razzisti, multa alla società

Insulti razzisti, multa alla società

La partita era decisamente di cartello, Centro Erika Lavezzola, società debuttante nel campionato di Terza Categoria dopo aver dominato tra gli Amatori, contro Pro Loco Reda. Fondamentalmente terza contro quinta in una partita quindi decisiva per l’accesso ai playoff che valgono la promozione in Seconda Categoria. E, infatti, l’Aia di Ravenna designa per l’occasione un arbitro di quelli che valgono categorie decisamente superiori: Rosario Pugliese, appartenente alla sezione del capoluogo bizantino.

Ma per i sostenitori della squadra di Lavezzola evidentemente Pugliese non fischiava secondo i loro gusti e così lo hanno insultato per tutto il match – tra l’altro vinto alla fine dal Centro Erika con il risultato di 1-0 – cosa che lo stesso direttore di gara ha poi indicato nel referto della partita.

Inoltre a fine gara qualcuno, tra i supporter di casa, ha anche invocato – e lo ha fatto per due volte – le tanto (purtroppo) note "banane da mangiare" per insultare un giocatore avversario, come purtroppo accaduto in alcune occasioni anche su campi ben più importanti e in vista. E non solo, perché della frase di chiaro stampo razzista sono stati vittima tanti ragazzi in giro per tutta Italia, tra cui molti giovanissimi.

Per tutti questi motivi il Giudice Sportivo provinciale, ovvero l’avvocato Giacomo Valgimigli, ha comminato una multa di 200 euro (un’enormità se consideriamo che siamo in Terza Categoria: basti pensare infatti che l’iscrizione di una squadra al campionato costa mille euro) al Centro Erika Lavezzola: "Per avere i propri sostenitori rivolto per gran parte della partita pesanti insulti nei confronti del direttore di gara – si legge nella decisione – . Gli stessi, al termine della partita, proferivano gravi insulti di stampo razzista in direzione di un calciatore avversario".

Increscioso, inoltre, anche il fatto che l’episodio sa accaduto fra i sostenitori di una squadra il cui nome è legato a un centro sportivo che svolge molte attività con i giovani e i giovanissimi, nato tra l’altro per ricordare Erika Conficconi, la 24enne di Lavezzola deceduta in un incidente stradale nel maggio del 2000.

u.b.