"Io accusato di percosse? Un’invenzione"

Patrick Baldassari dal giudice di pace dopo la querela di un’albergatrice con la quale aveva avuto un dissidio per un contratto

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Dalle spiagge dorate di Temptation Island a un’angusta aula del giudice di pace. Dalle patinate pagine del gossip, in particolare ai tempi della relazione con Valeria Marini, a quelle più ruvide della cronaca spicciola. Di certo Patrick Baldassari, dall’infanzia educato con mentalità imprenditoriale, sa che il rischio è una componente dell’essere e dell’apparire. Ma forse mai si sarebbe aspettato di essere chiamato in tribunale a rispondere di percosse consistite in una mano stretta in modo troppo energico. L’accusa che gli muove il pubblico ministero è proprio questa: "afferrando la mano sinistra di Elca Marra, la strattonava ripetutamente senza cagionarle lesioni personali".

Il tutto accaduto in una notte del giugno 2019 nella hall dell’Hotel Elsa di Milano Marittima, di cui è socia la 43enne parte offesa. Addebito che lui nega, in un contesto che è la stessa albergatrice a spiegare nella querela che ha presentato. Da un paio d’anni il suo hotel, poiché sprovvisto di spiaggia, affittava una quota di ombrelloni – prima una quarantina, poi 25 – presso l’attiguo stabilimento Paparazzi di Baldassari. Ma quell’anno aveva deciso di non rinnovarlo. Nei giorni precedenti Elca Marra riferisce di avere ricevuto diverse telefonate da Patrick e di non avergli mai risposto "poiché immaginavo che lui volesse chiedermi del rinnovo del contratto di noleggio". Così quella notte dell’11 giugno, lei dichiara dopo mezzanotte, per lui erano le 23, "mentre mi trovavo alla reception per ultimare le pratiche si è presentato il signor Baldassari, il quale in modo indisponente mi ha chiesto il motivo per cui non gli rispondessi al telefono". L’albergatrice gli disse che di quel contratto avrebbe dovuto parlare col socio e fu a quel punto che l’organizzatore del Vip Master avrebbe avuto "uno scatto d’ira e, prolungando il suo corpo oltre il bancone della reception, riusciva ad afferrarmi la mano sinistra e stringendomela mi strattonava ripetutamente, insinuando che, poiché era stato sottoscritto un contratto, avremmo dovuto noleggiare gli ombrelloni". Fu chiesto l’intervento dei carabinieri, lo stesso Baldassari restò lì ad attenderli, ma non arrivarono. E all’indomani l’albergatrice, ora tutelata dall’avvocato Chiara Belletti, andò in caserma. Da un punto di vista civilistico per ora ha avuto ragione Baldassari: attraverso il proprio legale, l’avvocato Massimiliano Nicolai, ha presentato un’ingiunzione di pagamento che il giudice ha accordato in 43mila euro e contro cui pende l’appello presentato dall’hotel. L’altro giorno, davanti al giudice di pace, si è invece aperta l’udienza che lo vede imputato di percosse. Accusa che lui respinge con fermezza: "Questa cosa mi ha ferito e amareggiato – spiega Baldassarri –, con Elca siamo sempre stati in buoni rapporti e mi ha denunciato sulla base di un fatto inesistente. Uscendo da una serata con aperitivo lungo al Paparazzi, la vidi nella hall, così approfittai per andarle a parlare. Le chiesi perché non mi rispondeva al telefono, io ero tranquillissimo, al contrario fu lei ad alzare i toni. Non ci fu alcuno strattonamento né possibilità di contatto fisico, perché io ero di qua e lei di là dal bureau. Le sfiorai appena la mano e lei cominciò a urlare. ’Oh, sono io, sono Patrick’, le dissi, pensando che stesse scherzando. Ad ogni modo sono sereno e so che questa cosa finirà in nulla. Inizialmente pensai a una sfuriata del momento e quello che si aspettava le scuse ero io. Fosse tornata da me per chiarire, l’avremmo risolta in un minuto. Poi ho saputo che mi ha denunciato. E davvero non ci volevo credere".

Lorenzo Priviato