Ravenna, libero tra un mese il primo foreign fighter arrestato in Italia

Noussair Louati fu arrestato nell’aprile 2015 a Ravenna. Scarcerato, potrà tornare in città

Louati in aula a Ravenna (Zani)

Louati in aula a Ravenna (Zani)

Ravenna, 18 giugno 2018 - Tornerà libero a luglio, o al più tardi a ottobre nel caso non gli venisse concessa la libertà anticipata, il primo foreign fighter fermato in Italia. Si tratta di Noussair Louati, il 29enne d’origine tunisina ma ravennate d’adozione bloccato in zona Darsena di città il 22 aprile del 2015 dalla polizia dopo avere tentato con ogni mezzo (con l’aereo e perfino via terra in autobus) di raggiungere i campi di battagli in Siria per combattere sotto le bandiere nere dell’Isis.

Un arruolamento quello di Louati avvenuto tramite internet e che era costato al 29enne, difeso dall’avvocato Francesco Furnari, una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione, già passata in giudicato e scontata perlopiù in carceri di massima sicurezza. Determinanti, erano stati soprattutto certi messaggi su Facebook più che espliciti circa la sua adesione al progetto dell’Isis per fare "il jihad": "Chiedo di andare nello Stato dell’Isis", aveva scritto su Fb.

E ancora: "Se Dio vuole conquistiamo Roma"; e poi: "Si alzerà la bandiera di Allah sulla torre di Pisa". Salvo fare marcia indietro quando in videoconferenza dal penitenziario di Torino, Louati con un filo di voce aveva ammesso di essersi reso conto che quelle persone che lo avevano agganciato sul web per fare la guerra santa, gli avevano fatto il lavaggio del cervello. Un momento di debolezza il suo, amplificato anche dall’uso della droga: ma ora – aveva spiegato – si era reso conto dello sbaglio commesso tanto da dirsi pentito garantendo di avere tagliato tutti i ponti con gli jihadisti almeno una ventina di giorni prima del fermo fatto dalla Digos ravennate.

Nel dicembre scorso però nel carcere di Sassari si era vantato con un compagno di cella magrebino di essere proprio lui il primo foreign fighter bloccato in Italia subito dopo l’entrata in vigore della specifica legge. E di arrivare dalla capitale italiana dei combattenti: "Sono stato fermato a Ravenna, la capitale dei foreign fighter"; e ancora: "Il più grande numero di persone andate dall’Italia in Siria, sono partite da Ravenna".

Sul futuro di Louati, pende ora un grosso punto interrogativo. L’espulsione dall’Italia appare improbabile visto che il giovane ha una figlia avuta da una ragazza ravennate. Almeno sulla carta, il 29enne potrebbe decidere quindi di tornarsene a Ravenna, città nella quale era arrivato nel lontano 2011 dopo essere sbarcato a Lampedusa assieme ad altri profughi. E dove a un certo punto, secondo le verifiche della Digos, tramite internet si era avvicinato al fondamentalismo, arrivando perfino a spacciare – perlopiù in zona Speyer – pur di racimolare i soldi necessari per il viaggio fino in Siria.