
La carenza di organico. Infermieri reperibili per coprire le assenze: "Non può andare così"
Di giorno al lavoro e di notte accanto al telefono, pronti a scattare e a correre in ospedale. Uno scenario che la Uil Fpl vorrebbe evitare ma che diventerà realtà dal 1 novembre per i lavoratori del comparto sanitario pubblico, infermieri in particolare: quello della pronta disponibilità, ovvero la reperibilità. Una risposta contro la carenza sempre più marcata di personale che però richiederà maggiore disponibilità ai dipendenti. "A Ravenna l’Ausl Romagna la introdurrà – spiegano dalla Uil Fpl il segretario generale Emilia- Romagna Paolo Palmarini e il segretario organizzativo ravennate Luca Lanzillotti – anche per i reparti che sono sempre aperti. Per intenderci, normalmente viene attivata per le emergenze o le urgenze al di fuori degli orari operativi: ad esempio ora è presente per la sala operatoria, che normalmente è aperta la mattina e il pomeriggio. Se c’è un’emergenza notturna viene attivata la reperibilità. Lo stesso accade, ad esempio, per la Sanità pubblica se avviene un incidente sul lavoro di notte. Dal 1 novembre la reperibilità è prevista anche per i servizi attivi 24 ore su 24 per compensare le carenze di organico, e significa che in caso di assenza di un infermiere in turno, perché in malattia o per altri motivi, verrebbe chiamato il personale reperibile per sostituirlo. Non dovrebbe però essere quello lo strumento per garantire queste sostituzioni: ci vorrebbe un indice che garantisce nelle assenze. In sostanza, servono più persone".
La reperibilità ovviamente toglierebbe serenità ai lavoratori: "È chiaro che le assenze improvvise ci possono sempre essere, ma occorre fare in modo che la dotazione organica del reparto possa sostituire le eventuali assenze improvvise" aggiungono Palmarini e Lanzillotti.
La Uil Fpl riferisce anche che le reperibilità avverrebbero in base ai dipartimenti, e non in base ai reparti: "Ciò significa che un dipendente della Medicina primo piano, ad esempio, potrebbe ritrovarsi alla Medicina quarto piano, che è nello stesso dipartimento. Non conosce i pazienti né sa dove stiano i materiali di cui ha bisogno. Gli infermieri sono preoccupati e va detto che non c’è una vera valorizzazione economica in risposta a questa novità: è maggiore il disagio".
Restando in tema disagio del personale, la Uil Fpl è preoccupata anche dall’arrivo dei nuovi Cau, i centri di assistenza urgenza per i codici bianchi e verdi che saranno introdotti gradualmente nei prossimi anni: "Il nostro auspicio è che anche qui l’organico sia sufficiente, e non diventino ’scatole vuote’. Inoltre molti dipendenti stanno lavorando o in Pronto soccorso o in punti di primo Intervento che verranno trasformati in Cau, riteniamo quindi che le indennità previste per i settori di emergenza urgenza debbano avere continuità. Non si pensi che a fronte di una riorganizzazione siano i dipendenti a doverne fare le spese".
Sara Servadei