La manifestazione per la pace riempie la piazza

Tantissimi giovani, tra bandiere e cartelli. Gli ucraini di Ravenna cantano il loro inno nazionale: "Siamo in pensiero per le nostre famiglie"

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La piazza è piena e ci sono tutti: lavoratori, studenti, bambini. Ucraini e italiani sono uniti dallo stesso appello contro la guerra, nel quale si amalgamano due canti: l’inno ucraino e ’Bella ciao’. La manifestazione di Cgil, Cisl e Uil a favore di una risoluzione pacifica del conflitto ieri sera ha riempito piazza del Popolo. Al centro, nel cuore della protesta, c’erano gli ucraini di Ravenna: una comunità piccola ma viva, con cartelli di protesta e coroncine, che al termine della protesta ha sfilato per via Cairoli. "Oggi mia nonna si è svegliata con le sirene – racconta Oleksandra Stolyar, che regge un grande cartello in cui Putin è raffigurato come Hitler – e questo nonostante sia a ovest, lontana dalle città più importanti. Persone innocenti stanno morendo per i capricci del governo russo". Irina Piven mostra un video della città di Mykolaïv mandatole da un’amica: si vedono case sventrate e carri armati per le strade. "E poi dicevano che non avrebbero colpito obiettivi civili" dice. L’invasione l’ha lasciata esterrefatta: "Mia suocera era venuta qua per qualche giorno, poi è scoppiata la guerra. Ora è qui, al sicuro, ma è in pensiero per la figlia, rimasta sola con la nipotina". Una bimba, in piazza con la mamma, racconta di aver visto la foto del cuginetto in Ucraina dormire sulle patate, visto che la cantina di casa è sempre stata utilizzata come deposito per il raccolto.

Anche tantissimi italiani, però, sono scesi in piazza con bandiere e tanto trasporto. Moltissimi i giovani, anche minorenni: "Ne abbiamo parlato anche in classe – racconta Giulia, che è con le amiche Olimpia ed Elena – e poi, ovviamente, con gli amici". Alla manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale Andrea Corsini, il vicesindaco di Ravenna Eugenio Fusignani, i sindaci Graziani di Alfonsine, Bassi di Massa, Proni di Bagnacavallo e le assessore Laghi di Faenza e Brunelli di Cervia. Hanno preso la parola il segretario Cisl Romagna Roberto Baroncelli, il presidente dell’Anpi Ivano Artioli, Samkhya Spinazzi di Arci Ravenna, Vira Piraccini di Emergency e Marcella D’Angelo della segreteria della Cgil Ravenna. Tutti hanno espresso la necessità di costruire un mondo senza guerre: "È imprescindibile – ha detto D’Angelo – entrare nella logica che la ragione sta nel deporre le armi".

Sara Servadei