La storia dei manga, un genere diventato ’cult’ anche in Italia

I più famosi sono giapponesi, con la loro lettura ’al contrario’, ma il termine può indicare i fumetti di ogni Paese

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Manga è un termine giapponese che indica i fumetti originari, appunto, del Giappone. In Italia per manga si intendono solo i fumetti giapponesi, mentre in Giappone il termine indica tutti i fumetti, indipendentemente dal pubblico cui sono destinati. Le persone, di solito, alla domanda ’Cosa sono i manga?’ rispondono: "Sono fumetti giapponesi", ma, anche se la maggior parte lo sono, i manga non devono per forza essere giapponesi. Se andate al museo dei manga di Kyoto, in Giappone, potete leggere fumetti provenienti da tutto il mondo. I manga giapponesi, a differenza di quelli occidentali, si leggono partendo dall’ultima pagina, da destra verso sinistra. Il fumetto giapponese include una gran varietà di generi, come avventura, romantico, storico, commedia, fantascienza, fantasy, giallo, horror ed erotico. Nella maggior parte dei manga giapponesi venduti in Occidente, nella prima pagina del fumetto, a partire da sinistra, troviamo le illustrazioni e le spiegazioni per leggerli.

Mentre in Occidente i fumetti e i cartoni animati sono prevalentemente rivolti a un pubblico tra gli 8 e i 13 anni, oppure alle famiglie, in Giappone quello dei manga è da sempre un genere rivolto a tutte le età, adulti compresi. Spesso, dopo il successo di un manga, nascono gli anime, cioè l’animazione del manga stesso. I fan di anime e manga vengono chiamati ’otaku’, che è un termine giapponese che indica gli appassionati di questi generi. Molti dei millennial sono cresciuti a pane e cartoni animati giapponesi, come Sailor Moon, Holly e Benji, Dragon Ball e Rossana. Tuttavia, chi ha cantato le sigle insieme a Cristina d’Avena non è detto che sappia che quei cartoni, in realtà, si chiamano anime e che hanno un legame con i fumetti.

Il termine manga vuol dire ’immagini derisorie’ e in Giappone identifica i disegni realizzati sotto forma di fumetti. La sua origine si colloca nel XVIII secolo. Il primo a usare il termine ’manga’ per definire le sue produzioni è stato il celebre Hokusai, vissuto tra 1760 e 1849. I manga si differenziano dai fumetti occidentali per il loro tratto di disegno tipico, quasi infantile, che si deve a un forte prestito culturale dal mondo Disney, che uno dei più importanti fumettisti giapponesi del Novecento, Osamu Tezuka, ha inserito nelle sue opere.

La diffusione dei manga in Italia avviene negli anni ’90, grazie a case editrici come la Glenat, che pubblicò Akira; la Granata Press, che fece conoscere le storie di Ken il Guerriero, e la Star Comics, a cui va il merito di aver importato il leggendario mondo di Dragon Ball.

Ginevra Galeotti

2^B scuola ’Giovanni Pascoli’ di Riolo Terme