"Quella che arriva da Regione, Comune Ravenna e ente Parco del Delta del Po è una notizia buona a metà: il (tardivo) esercizio di prelazione da parte dell’ente Parco verrà infatti esercitato solo sulle aree A e B di Ortazzo e Ortazzino, lasciando in mani private l’area C". Così Silvia Zamboni, consigliera dei Verdi in Regione. Interviene anche il consigliere di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi: " Se con una ‘cordata’ sono stati messi in campo 437.000 euro per permettere all’ente parco di esercitare il diritto di prelazione sulle aree A e B di Ortazzo e Ortazzino (a ora in mano a un’immobiliare) l’Area C è in balia di interessi privati e di chiacchiere elettorali". Perché, attacca: "Spendono soldi pubblici per comprare le parti A e B intoccabili da nessuno per nessuna ragione che non sia la conservazione della natura", ma "lasciano l’area C ai privati che se la passano ogni volta incassando più di quello che avevano speso". E Fratelli d’Italia: "L’atto, che riteniamo dovuto, considerato che si tratta di aree di interesse ambientale elevato – dice la capogruppo in Regione Marta Evangelisti- ci sembra comunque tardivo e ci fa nascere alcune perplessità".
Cronaca"L’area C in mani private"
"L’area C in mani private"
Regione, Comune Ravenna e Parco del Delta del Po esercitano prelazione su aree A e B di Ortazzo e Ortazzino, ma lasciano in mano privata l'area C. Perplessità sull'atto tardivo.
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