L’incontro degli Stradivari per Mozart e Dvořák

Ravenna Festival, alle 21.30 i violinisti Kavakos e Tamestit si esibiranno alla Rocca Brancaleone con due strumenti firmati dal celebre liutaio

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Metti insieme due dei solisti più virtuosi della scena internazionale e due antichi e inestimabili Stradivari: il risultato è quello a cui il pubblico di Ravenna Festival potrà assistere stasera, alle 21.30, alla Rocca Brancaleone. Sul palcoscenico saliranno, insieme all’orchestra Luigi Cherubini, Leōnidas Kavakos, il ’violinista dei violinisti’, com’è stato soprannominato l’eclettico ateniese, qui nella doppia veste di solista e direttore d’orchestra, e Antoine Tamestit, musicista francese acclamato in tutto il mondo.

I due si esibiranno imbracciando rispettivamente un violino Stradivari ’Willemotte’, costruito nel 1734 quando il leggendario liutista aveva ormai 90 anni, e una viola detta ’Mahler’ che è la prima (e una delle pochissime) creata invece da un giovane Antonio Stradivari agli inizi di carriera, nel 1672. Il concerto, dunque, racchiude idealmente l’irripetibile epoca creativa del più famoso – e quasi mitico – costruttore di strumenti di ogni epoca.

’L’incontro degli Stradivari’ si celebrerà nel nome di Mozart, con la sua Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore per violino, viola e orchestra K 364, mentre il concerto si completerà con l’affresco sonoro della Sinfonia n. 8 in sol maggiore op. 88 di Antonín Dvořák.

Se Kavakos può dirsi un vero e proprio habitué di Ravenna Festival (dove si è esibito più volte già dal 2003, sia al violino che sul podio dell’orchestra), anche per Tamestit si tratta di un ritorno: due anni fa partecipò al Festival con l’Orchestre national de France. Tuttavia, è proprio l’unione delle due personalità artistiche a rendere imperdibile questo concerto che avviene sul terreno di un’opera che Mozart compose nel 1779, costretto nel gretto ambiente salisburghese, per gli straordinari musicisti dell’orchestra di Mannheim.

La Sinfonia concertante, per definizione un incrocio tra il serioso stile sinfonico e le divagazioni virtuosistiche dello stile concertante, è qui affidata al dialogo di due voci, appunto il funambolico violino e la più scura e riflessiva viola.

Una sorta di ’incrocio’ è anche quello che sta alla base dell’Ottava Sinfonia di Dvořák: un’architettura apparentemente classica e tradizionale che nasconde però un’anima ispirata dalla natura poetica. Una libertà che, almeno nelle intenzioni, sconfina verso il poema sinfonico di ascendenza lisztiana, ma che si esprime nel segno del più schietto spirito romantico, a partire dalla melodia che apre l’Allegro iniziale.

I biglietti variano da 25 a 45 euro a seconda del settore, 5 euro per gli under 18. L’appuntamento sarà disponibile anche in streaming su ravennafestival.live. Per prenotazioni e informazioni: 0544-249244.