Lugo, la lite tra vicini finì a sprangate. In tre a processo

Tre uomini rinviati a giudizio per rissa. Uno degli imputati accusato anche di lesioni a due fratelli, la lite nata per questioni di scarti agricoli e confini

I carabinieri si erano occupati di riportare l'ordine dopo la rissa

I carabinieri si erano occupati di riportare l'ordine dopo la rissa

Lugo (Ravenna), 24 gennaio 2020 - Da tempo non correva buon sangue tra quei vicini di casa e di podere. Ma un giorno dell’aprile 2018 le tensioni sfociarono in una vera e propria rissa in aperta campagna, prima con calci e pugni poi anche a colpi di spranga. Due fratelli lughesi di 60 e 65 anni ebbero la peggio, finendo all’ospedale e rimediando prognosi importanti: 148 e 74 giorni. Ieri mattina il Gup Corrado Schiaretti ha rinviato a giudizio (processo al via a novembre) tutti e tre i contendenti per rissa, il terzo – un 47enne originario di Argenta ma residente a Lugo –, difeso dall’avvocato Anna Maria Spada, anche per le lesioni e utilizzo di oggetti atti a offendere.

I due fratelli malmenati si sono costituiti parte civile con la tutela dell’avvocato Andrea Valentinotti e chiedono i danni. Secondo la Procura è infatti stato il più giovane ad afferrare la spranga per farsi giustizia sommaria. La lite sarebbe stata innescata da banali questioni di vicinato, scarti di lavorazione e sfalci finiti nel podere dell’altro.

Quel giorno il 47enne sarebbe andato a casa dei vicini, sferrando un pugno a uno dei due fratelli. I quali, subito dopo, hanno chiamato i carabinieri, dirigendosi a loro volta a regolare i conti. Così la rissa scoppiò nel cortile del più giovane vicino, con calci e pugni. Ma un certo punto il padrone di casa afferrò una spranga di ferro lunga più di un metro e mezzo, cominciando a vibrare colpi contro gli indesiderati ospiti, colpendo uno dei due anche alla testa. l. p.