FILIPPO DONATI
Cronaca

Manfrediana, si attendono ancora i fondi

A due anni dall’alluvione nella biblioteca comunale sono tornati i libri ma per i lavori al piano terra serve oltre un milione di euro

A due anni dall’alluvione nella biblioteca comunale sono tornati i libri ma per i lavori al piano terra serve oltre un milione di euro

A due anni dall’alluvione nella biblioteca comunale sono tornati i libri ma per i lavori al piano terra serve oltre un milione di euro

Saranno da poco passati due anni da quando la piena del Lamone, intorno alla mezzanotte fra il 15 e il 16 maggio 2023, abbatté le porte della biblioteca Manfrediana di Faenza, affacciate su piazza delle Erbe, devastando l’intera sezione letteratura e le aule della sala Ragazzi. Due anni dopo la Manfrediana ha in buona parte ricostituito il corpus librario andato perduto, che ammontava a 30mila volumi. "In questi due anni sono tornati a far parte delle collezioni, anche grazie alle donazioni, circa 12mila libri – spiegano la dirigente del Servizio Cultura, Benedetta Diamanti e la direttrice della biblioteca, Daniela Simonini –. L’acquisto è solo la punta dell’iceberg: a monte c’è stato il lavoro, certosino, di catalogazione dei libri andati perduti (grossomodo l’intera letteratura moderna e contemporanea dal ‘700 al presente, ndr) e di scelta di quelli da riacquistare". Uno sforzo che ha visto impegnato, a turno, gran parte del personale della Manfrediana che, dopo l’alluvione, ha comunque sempre mantenuto aperte le sue porte al pubblico (lo fece, caso rarissimo, anche durante la pandemia di Covid, servendosi di un piccolo esercito di volontari che consegnavano i libri a domicilio e di un tavolino esterno per la riconsegna).

Le cataste di libri affastellate in sala Dante oggi sono in gran parte scomparse, avendo i volumi trovato una loro collocazione: le scrivanie della sala lettura sono così tornate quasi tutte disponibili al pubblico. "Abbiamo approfittato delle nuove acquisizioni per colmare alcune lacune – spiega Simonini –, ad esempio per quanto riguarda la letteratura sudamericana, o le produzioni dei paesi meno conosciuti, o ancora alcuni Meridiani, puntando non solo sulle grandi case editrici ma anche su quelle indipendenti molto attente alla qualità". Ma ad essere perduti non furono solo i libri: l’alluvione fece strage anche dell’impiantistica, che aveva le sue centraline soprattutto nel seminterrato, oltre che di due intere ali, quelle appunto dedicate alla letteratura e alla sala Ragazzi, tuttora chiuse al pubblico. "Fa male vedere ogni giorno che il piano terra della Manfrediana, quello più visibile al pubblico, è ancora di fatto fermo al maggio 2023", fa notare la direttrice Simonini. Per la Manfrediana non si tratta solo di aver visto andare in fumo 120 metri quadrati di scaffalature lungo le quali i lettori potevano camminare alla ricerca di uno o più libri, ma anche di aver perso quel contatto fisico, visivo, che le attività della biblioteca, soprattutto d’estate, avevano con chi si trovava a passare per la piazza. "Le donazioni e i finanziamenti accantonati sono importanti ma non sufficienti per avviare gli interventi necessari in quegli ambienti – spiega la dirigente Diamanti –. Un’Amministrazione pubblica non può dare il via ai lavori sperando nel frattempo che arrivi il finanziamento ministeriale o regionale tanto atteso. Il ripristino completo di quelle sale può vedere il via solo in presenza di tutte le risorse necessarie". Il totale degli interventi supera il milione di euro, mentre le risorse attualmente a disposizione dovrebbero limitarsi a coprire meno della metà dell’ammontare complessivo. "Ci saremmo attesi l’arrivo di risorse quanto meno dalla campagna che vide innalzare di un euro il costo dei biglietti nei musei statali, ma non sono arrivati fondi neppure attraverso quel canale di finanziamento".

Filippo Donati