Ravenna, tenta di molestare le dipendenti del centro estetico. Arrestato

L’uomo ha anche reagito ai carabinieri

Terrorizza due estetiste a Ravenna, sul posto i carabinieri

Terrorizza due estetiste a Ravenna, sul posto i carabinieri

Ravenna, 4 luglio 2019 - Prima ha tentato di buttare giù la porta di un centro estetico, dove all’interno c’erano due dipendenti. Una volta messo in fuga ha preso a schiaffi i passanti e quando i carabinieri lo hanno rintracciato ha tentato di colpirne uno a colpi di catena. Uno show probabilmente alimentato dall’alcol bevuto in eccesso al 34enne tunisino, residente a Ravenna e con precedenti, è costato l’arresto per violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, nonché danneggiamenti perché una volta caricato sulla gazzella dell’Arma ha cominciato a prendere a calci gli sportelli.

A dare l’allarme e chiamare il 112, poco prima delle 15 di martedì, sono state le dipendenti di un centro estetico, spaventate mentre quell’uomo fuori di sé colpiva ripetutamente le vetrate del negozio con calci e pugni. Quando i militari dell’aliquota radiomobile sono intervenuti sul posto l’uomo si era già allontanato, ma ne hanno raccolto un’accurata descrizione: magrebino, in ciabatte, jeans e canottiera. Poco dopo i militari sono stati avvicinati da due giovanissimi i quali hanno riferito di essere stati schiaffeggiati per strada da un individuo la cui descrizione corrispondeva e che si era diretto verso il parco pubblico.

Qui hanno converso le gazzelle dei carabinieri. E una volta avvistato, il magrebino si è diretto verso il capo pattuglia, da terra ha afferrato una catena da bicicletta con un grosso lucchetto e ha cominciato a brandirla nel tentativo, non riuscito, di colpirlo. A quel punto i militari gli sono saltati addosso e sono riusciti a immobilizzarlo.

Durante il trasporto al comando ha dato in escandescenze, prendendo a calci la porta dell’autoradio, e una volta rinchiuso nella cella di sicurezza ha continuato ad agitarsi con insulti e sputi. Ieri mattina il giudice Natalia Finzi ne ha convalidato l’arresto. Il difensore dell’indagato, avvocato Francesco Furnari (sostituito dal collega Pier Giorgio Berardi), ha chiesto un rinvio del processo al 10 luglio e lo ha convinto ad avvalersi della facoltà di non rispondere. Nel frattempo, libero, come misura cautelare dovrà recarsi in caserma tre volte a settimana. La Procura, col ‘vpo’ Adolfo Fabiani, chiedeva cinque firme settimanali.