Monte dei Paschi di Siena, assolto il lughese Gianluca Baldassarri

La Corte d’Appello di Milano ieri ha ribaltato la sentenza di primo grado anche per gli altri 15 imputati, comprese le banche

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Una serie di revoche di costituzione di parte civile di risparmiatori che sono stati risarciti ha preceduto ieri mattina, in Corte d’appello a Milano, l’assoluzione di tutti e sedici gli imputati (comprese le banche) del processo sul caso Monte dei Paschi di Siena per presunte irregolarità nelle operazioni Alexandria e Santorini, Chianti Classico e Fresh, effettuate per coprire le perdite dovute all’acquisizione di Antonveneta. Tra gli imputati c’era il lughese Gianluca Baldassarri, ex responsabile area finanza.

Le assoluzioni sono in gran parte nel merito. Per alcuni episodi, precedenti all’agosto 2011 è stato dichiarato il non luogo a procedere in quanto prescritti. La seconda Corte d’Appello, presieduta da Angela Scalise, nel cancellare la sentenza di primo grado, ha revocato anche le confische di 88 milioni per Nomura e di 64 milioni per Deutsche Bank, imputata assieme alla London Branch, e tutte le pene accessorie. Il dispositivo ha lasciato tutti increduli, difese – molti avvocati si sono pure abbracciati – e legali di parte civile. Il sostituto procuratore generale Gemma Gualdi, che aveva chiesto condanne leggermente inferiori a quelle decise dal Tribunale per via di alcune prescrizioni, ha lasciato l’aula senza dire nulla.

Nel novembre 2019, il collegio della seconda sezione penale aveva invece inflitto pene severe: 7 anni e 6 mesi di carcere all’ex presidente Mussari, 7 anni e 3 mesi all’ex dg Vigni e 5 anni e 3 mesi e 4 anni e 8 mesi rispettivamente all’ex direttore finanziario Daniele Pirondini e a Gianluca Baldassarri. Erano stati condannati anche Marco Di Santo, altro ex dirigente Mps, a 3 anni e 6 mesi, e gli ex manager di Deutsche Bank Ivor Scott Dunbar (4 anni e 8 mesi), Matteo Angelo Vaghi (3 anni e 6 mesi), Michele Faissola (4 anni e 8 mesi), Michele Foresti (4 anni e 8 mesi) e Dario Schilardi (3 anni e 6 mesi). Le pene per Marco Veroni, ex di Db Ag London Branch, e per Sadeq Sayeed e Raffaele Ricci di Nomura, erano state 3 anni e 6 mesi, per il primo e 4 anni e 8 mesi e 3 anni e 5 mesi per gli altri due. Deutsche Bank AG, compresa la filiale londinese, e la banca nipponica, imputate come società, oltre alle confische si erano viste condannare a sanzioni pecuniarie pesanti: 3 milioni di euro la prima e 3 milioni e 450 mila la seconda Ora bisognerà attendere 90 giorni per sapere quali siano i motivi dell’assoluzione.

"Sono molto contento che alla fine sia caduto l’ultimo pilastro di questa vicenda montata sulle menzogne di personaggi privi di scrupoli – ha commentato il lughese Baldassarri. Il manager, oltre a ricordare che per lui la vicenda è "iniziata in maniera drammatica" poiché fu arrestato, ha aggiunto: si diceva "che il mandate agreement era nascosto in cassaforte o che c’era la tangente. E poi c’è chi ha scritto lettere anonime per dire che c’era la banda del 5% e chi si è inventato i conti correnti allo Ior".