Anche gli animali stanno purtroppo risentendo dei devastanti effetti dell’alluvione. Un’ulteriore testimonianza arriva da Taglio Corelli, piccola località situata a nord ovest di Alfonsine, dove dal primo pomeriggio di lunedì scorso un gruppo di volontari sta recuperando quintali di pesci in asfissìa, salvandoli da morte certa. I volontari fanno parte dell’Eurocarp Club, associazione nata a Ravenna nel 2006 da un gruppo di amici amanti del carpfishing, attiva nella promozione e nella conservazione e valorizzazione del territorio e della pesca sportiva ricreativa, con sede nel Ferrarese.
In questo caso l’obiettivo è salvare i pesci che dal canale Destra Reno, che ha registrato un’impressionante ondata di piena raccogliendo le acque insane di scoli e altri canali, tentano di immettersi nel canale dei Mulini alla disperata ricerca di acqua più pulita. Si tratta di centinaia e centinaia di pesci, alcuni dei quali di grosse dimensioni, tra cui esemplari di carpa, amur, luccio perca, pesce siluro, temolo russo e pesce gatto. Una parte degli stessi non è purtroppo riuscita a sopravvivere, ma quintali di altri pesci ancora vivi, grazie alla lodevole iniziativa dei volontari è stata recuperata e trasportata nei pressi di Anita, in provincia di Ferrara, per poi essere liberata nelle acque nel Canale circondariale che costeggia la strada provinciale 12 ‘Argine Agosta’, sul cui lato opposto si estendono le valli di Comacchio. Tra i primi ad accorgersi del fenomeno è stato, la scorsa domenica sera, Marin Serbu, un amante della pesca sportiva, originario della Romania e da diversi anni residente a Voltana. È stato lui a contattare i carabinieri forestali, i quali si sono attivati rendendo possibile, dopo la debita autorizzazione da parte dell’amministrazione comunale di Alfonsine, l’intervento dell’associazione, giunta sul posto lunedì con una decina di volontari, in parte residenti nel Ravennate e in parte nel Ferrarese.
Con l’ausilio di reti e grossi guadini, i componenti del sodalizio sono scesi in acqua nel punto in cui è presente una sorta di cascata (attualmente non visibile a causa dell’elevato livello raggiunto dal Destra Reno, ndr) e dove migliaia di pesci, ormai stremati, si riversano abbandonando lo stesso Destra Reno e tentando di risalire, attraverso una sorta di tunnel, il corso del canale dei Mulini. Un viaggio che però si interrompe pochi metri dopo per la presenza di una paratoia ‘a ghigliottina’ che consente sì il passaggio dell’acqua ma non quello del pesce. Un numero davvero elevato di pesci alla ricerca della salvezza, al punto che gli stessi volontari hanno riferito di riuscire a camminare a fatica. Nella notte l’associazione ha inoltre presidiato la zona per scoraggiare eventuali fenomeni di bracconaggio.
Luigi Scardovi