"Nessuno subentra, chiude il Circolo lirico"

Il rammarico del presidente del sodalizio lughese ‘Giuseppe Verdi’: "Sono rimasto da solo, non me la sento più"

"Nessuno subentra, chiude il Circolo lirico"

"Nessuno subentra, chiude il Circolo lirico"

Fino all’ultimo, Giovanni Nocenti, presidente del Circolo lirico ‘Giuseppe Verdi’ di Lugo ha sperato in un avvicendamento con nuove forze in grado di portare avanti il progetto nato nel 1996. Invece, dopo mesi, si trova costretto a dover chiudere definitivamente l’attività del Circolo che ha regalato alla città l’organizzazione e la messa in scena di tantissime opere liriche e di tanti altri concerti. Da un lato l’età non più giovanissima dei soci, passati dagli oltre 100 iniziali ai 24 attuali, dall’altro lo sforzo in termini di energie e impegno richiesto per gestire l’allestimento di uno spettacolo lirico, hanno reso l’attività non più sostenibile. Nocenti, 75 anni, regge le sorti del circolo, fondato e presieduto inizialmente da Alceo Bucchi, dal 2005. "Sono rimasto da solo – spiega –. Già da mesi non ho più il supporto della mia vice presidente e gli altri soci hanno una età media più vicina agli 80 che ai 70. Per progettare un’opera lirica serve molto impegno ed io non me la sento più". La regola del circolo lirico era di curare direttamente ogni singolo aspetto, dalla ricerca dei vari cantanti, a quella dei costumi, ai musicisti.

"Per confezionare il pacchetto completo – ricorda Nocenti – servivano almeno 6 mesi in cui le attività di ricerca e di contrattualizzazione dei vari artisti dovevano trovare un equilibrio anche con le risorse di bilancio. Il momento più snervante era quello dell’ultimo mese, periodo nel quale si concentravano tutti i possibili disguidi, dal cantante che si ammalava ad imprevisti di varia natura". Per Nocenti, amministratore di una azienda fino alla pensione, si trattava quasi di attività abituali ma non per questo meno faticose. "Era una passione, condivisa con Bucchi al quale ero legato da una profonda amicizia fraterna – continua Nocenti –. Proprio per le lunghe tempistiche richieste, riuscivamo a produrre un’opera all’anno, solitamente messa in scena al Rossini. L’ultima è stata la ‘Cavalleria Rusticana’. Negli anni abbiamo portato sul palcoscenico del teatro anche il Nabuco, il Trovatore, la Tosca, la Butterfly, tanto per citare alcuni dei titoli". Tanti anche gli artisti che sono stati vicini al circolo, una per tutti il soprano Raffaella Battistini. "Ci ha aiutato moltissimo – conferma Nocenti –. È stata presente in quasi tutte le nostre produzioni, supportandoci anche con la fornitura degli abiti da scena. Abbiamo cercato insieme a lei di salvare il circolo lirico proponendo una fusione con l’associazione di cui la Battistini è referente ma, per vari motivi, non è stato possibile. I nostri soci sono stati informati adeguatamente in questi mesi della mia intenzione di lasciare la presidenza e quindi della chiusura del nostro percorso". Ma non è ancora troppo tardi per trattenere i cordoni del sipario. "Se ancora qualcuno fosse disposto a tirare le redini del nostro Circolo – conclude Nocenti – si potrebbe tentare di salvarne l’ attività".

Monia Savioli