REDAZIONE RAVENNA

Nick&Sons, negozi e case sequestrati

La Guardia di Finanza ha messo i sigilli su due vetrine, un garage e tre appartamenti in viale Matteotti a Milano Marittima

Due negozi, un garage e tre appartamenti nel centralissimo viale Matteotti a Milano Marittima, oltre a un appartamento e un magazzino in via Rampina a Ravenna, per un valore totale di circa 4 milioni di euro. Questi sono gli immobili su cui domenica hanno messo i sigilli i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Ravenna, guidati dal comandante Antonio Rigido, in esecuzione del decreto firmato dal gip Andrea Galanti (pm Monica Gargiulo e Lucrezia Ciriello). Immobili che, sulla base delle indagini delle Fiamme Gialle, sarebbero stati distratti dal patrimonio di una società poi fallita nel 2019, la Panorama srl, a beneficio di altre due società riconducibili agli stessi amministratori della cedente, ovvero la Nick&Sons srl e la B&B Consulting srl.

La vicenda, dunque, è legata al crac Nick&Sons, storico marchio che aveva segnato le tendenze della moda ravennate e non solo a partire dagli anni ’80 e fino al fallimento dichiarato nell’aprile 2014. E tra i denunciati dalla Guardia di Finanza per concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione e bancarotta impropria derivante dal reato di falso in bilancio ci sono l’immobiliarista 71enne Giuseppe Musca, la moglie, la 53enne Susi Ghiselli, e il 66enne Valerio Brighi, legale rappresentante della Nick&Sons srl dal gennaio 1983 all’aprile 2013 oltre che socio al 70%. I primi due, secondo l’accusa, avrebbero fornito al terzo il loro apporto professionale per mettere al riparo dal dissesto aziendale negozi, garage, magazzino e appartamenti.

L’indagine che ha portato ai sequestri di domenica è partita da un’ispezione tributaria condotta dai finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Ravenna nei confronti della società del settore della vendita al dettaglio di abbigliamento e accessori di alta gamma a seguito della quale, oltre a contestazioni in materia di imposte dirette e Iva non pagate, è emersa un’operazione straordinaria di scissione societaria. Attraverso questa operazione, secondo gli investigatori, era stato depauperato il patrimonio immobiliare della Panorama srl, poi dichiarata fallita nel 2019, a beneficio della Nick&Sons srl e della B&B Consulting srl. Un’operazione che, secondo la Finanza, era stata pianificata e attuata dall’amministratore Brighi e dai consulenti Musca e Ghiselli quando già gravavano sulla Panorama ingenti debiti tributari e contributivi, oltre a numerosi solleciti per passività insolute.

Da qui la denuncia di Brighi, Musca e Ghiselli per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta per distrazione e di bancarotta impropria derivante dal reato di falso in bilancio per aver ritardato, secondo gli investigatori, l’emersione dello stato di insolvenza della prima società gonfiando il bilancio chiuso a gennaio 2015, in modo da offrire una situazione patrimoniale rassicurante per il sistema bancario e i fornitori, nonché per la stessa amministrazione finanziaria creditrice e mascherare le passività patrimoniali che sarebbero state un ostacolo per il progetto di scissione.

Da ulteriori indagini è emersa poi quella che gli investigatori definiscono “l’assoluta rilevanza dell’apporto fornito dai due consulenti aziendali” che, dopo tre mesi dall’operazione distrattiva entravano, attraverso la svizzera Italventure, considerata dall’accusa una sorta di cassaforte della fmiglia Musca, nella compagine di una delle due società beneficiarie di parte degli immobili distratti. Da qui il sequestro preventivo di negozi, garage, magazzino e appartamenti tra Milano Marittima e Ravenna per un valore totale di 4 milioni di euro.

m.m.