Novantenne spinta dentro l’ascensore "Costretta dal vicino a subire atti sessuali"

Indagato un 20enne dirimpettaio della donna, è accusato di violenze e palpeggiamenti. La Procura vuole sentire la vittima

Novantenne spinta dentro l’ascensore  "Costretta dal vicino a subire atti sessuali"

Novantenne spinta dentro l’ascensore "Costretta dal vicino a subire atti sessuali"

L’incubo si è materializzato un pomeriggio dello scorso mese di agosto e aveva le fattezze del vicino di casa. Un giovane che già altre volte, con i suoi atteggiamenti provocatori, le aveva arrecato un po’ di disagio, ma che mai avrebbe pensato si sarebbe spinto fino a quel punto. Lei, 90 anni, non senza un comprensibile senso di imbarazzo, ha raccontato solo dopo alcuni giorni quell’aggressione a sfondo sessuale di cui sarebbe stata vittima da parte di un ragazzo appena ventenne, che conosceva di vista e col quale aveva scambiato solo qualche parola, spesso per dirimere vertenze di vicinato. Persino in Procura hanno letto con un certo stupore il contenuto di quella denuncia, tanto che ora il pubblico ministero vuole vederci chiaro e ha chiesto al giudice per le indagini preliminari di potere ascoltare l’anziana in incidente probatorio, al fine di cristallizzare l’accusa in un ambiente protetto: da un lato per non costringere la donna, in ragione della sua età avanzata, ad essere risentita all’eventuale processo a carico del suo aggressore, dall’altro per impedire a quest’ultimo di farle dire il falso o ritrattare le accuse sotto minaccia.

I fatti contestati hanno avuto come teatro un condominio del Ravennate e risalgono ad una giornata dell’agosto 2022: non è chiaro se si tratti del giorno 4 o del 18, forse perché al momento della denuncia in caserma la donna non era stata in grado di collocare con precisione l’episodio, che comunque si sarebbe verificato tra le 15 e le 15.30. Al ventenne, difeso dall’avvocato Nicola Laghi, nell’atto di richiesta di incidente probatorio che gli è stato notificato vengono contestati due reati, tentata violenza privata e violenza sessuale. Il primo è riferito al fatto di avere sorpreso di spalle la donan e di averla spinta nell’ascensore condominiale, entrando insieme a lei. Una volta dentro, secondo l’accusa, l’avrebbe costretta con la forza e sotto minaccia a subire atti sessuali: in particolare, l’avrebbe ripetutamente toccata, cercando di abbassarle i pantaloni jeans e palpeggiandola nelle parti intime, minacciandola con questa frase: “stai zitta, non urlare e non ti muovere“.

Il giovane avrebbe poi cercato di immobilizzarla, abbracciandola con una mano mentre con l’altra praticava gesti di auto erotismo. All’indagato, che vive in quel palazzo con alcuni familiari, viene inoltre contesta la recidiva infraquinquennale, segno che aveva già subito una condanna, non necessariamente per fatti similari. La donna, che vive sola, si era chiusa nel silenzio per diversi giorni. Fino a quando, presentandosi in caserma per altre faccende, aveva raccontato tutto ai carabinieri.

Lorenzo Priviato