Salmonella a Ravenna, oggi l’analisi degli ovetti sospetti. Dimesso il bambino

Un 12enne era stato ricoverato per salmonellosi dopo avere mangiato la cioccolata, anche la sorellina ha avvertito malessere e la denuncia della famiglia ha fatto intervenire il Nas

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Sono in corso le analisi su un ovetto di cioccolata che dovranno dire se esiste una correlazione con un caso di salmonella per un bambino di 12 anni, che lo ha mangiato prima di sentirsi male. Se dessero esito positivo, sarebbe il primo caso in Italia, dopo i numerosi episodi simili che si sono ripetuti nei giorni scorsi nel nord Europa.

È successo qualche giorno fa a Ravenna: il piccolo è stato ricoverato in ospedale, ma è già stato dimesso visto che le sue condizioni non sono preoccupanti. Il ricovero all’ospedale di Ravenna risaliva a una settimana fa e sul caso la locale procura si accinge ad aprire un fasciolo.

Dopo l’arrivo in pronto soccorso e l’esposto dei genitori, i Nas di Bologna hanno sequestrato un ovetto di cioccolata Kinder ancora incartato, che fa parte di una confezione da tre, uno dei quali è stato mangiato dal bimbo prima di sentirsi male. Anche la sorella, che aveva mangiato lo stesso prodotto, ha accusato qualche piccolo malessere, crampi alla pancia e dolori addominali, ma senza dover ricorrere alle cure ospedaliere. Visitata dalla pediatra, neiprossimi giorni sarà sottoposta a ulteriori accertamenti. I carabinieri del nucleo antisofisticazione hanno quindi sequestrato l’ovetto rimasto, dopo l’esposto presentata dalla famiglia attraverso il proprio legale, l’avvocato Domenico Serrapica.

L’obiettivo è analizzarlo per capire se possa esserci una correlazione fra il prodotto e la salmonella e gli accertamenti saranno fatti proprio nella giornata di oggi i cui esiti, per i prossimi giorni, sono attesi anche dalla Ferrero.

Il focolaio di salmonella da prodotti di cioccolata scoppiato in vari paesi europei nelle scorse settimane riguarda in prevalenza bambini sotto i dieci anni. L’Efsa e l’Ecdc, le autorità europee preposte alla sicurezza alimentare e alla prevenzione e al controllo delle malattie, stimano 150 casi, a fronte di una media annuale che in Europa si aggira sui 150 casi.

Gli Stati interessati sono Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Belgio, dove la Ferrero ha disposto a scopo precauzionale la sospensione dell’attività dello stabilimento di Arlon. Non l’Italia, per cui si continua a produrre ad Alba (Cuneo).