Quasi pronto il ponte Bailey. A giorni l’apertura al traffico

Il Panel bridge sorto nelle ultime settimane sul Lamone, fra via Renaccio e via Cimatti. Contemporaneamente riaprirà il Ponte delle Grazie, dove sono stati completati lavori per 200mila euro.

Quasi pronto il ponte Bailey. A giorni l’apertura al traffico

Quasi pronto il ponte Bailey. A giorni l’apertura al traffico

È ormai conto alla rovescia in vista dell’apertura al transito veicolare del Panel bridge sorto nelle ultime settimane sul Lamone, fra via Renaccio e via Cimatti. Approdato a Faenza lo scorso 29 febbraio, quando era ancora avvolto dagli imballaggi che ne contenevano le componenti, il particolare ponte Bailey di 78 metri è stato smontato e collaudato nell’arco di un mese e mezzo. I test sulla struttura, realizzati nelle scorse ore per mezzo di camion colmi di materiali, hanno dato responso positivo: il ponte è pronto ad ospitare il traffico veicolare. Di qui al finesettimana verranno messi in campo gli ultimi accorgimenti, dopodiché tornerà ad esserci un collegamento veicolare diretto fra il centro e il Borgo. Contemporaneamente riaprirà anche il Ponte delle Grazie, dove sono stati completati lavori per circa 200mila euro, al fine di riaprire la circolazione in almeno un senso di marcia. Entrambi i ponti saranno infatti a senso unico: il Panel bridge dal centro al Borgo, il Ponte delle Grazie in senso est-ovest. Mentre per quest’ultimo la circolazione non muterà in maniera significativa rispetto a quanto accadeva prima dell’alluvione, l’imbocco dei veicoli nel ponte Bailey ha richiesto la costruzione di una rotonda all’intersezione fra via Lapi e via Renaccio: anche chi arriva sul Lamone da corso Saffi dovrà però percorrere quella rotonda, compiendo le prime centinaia di metri di via Renaccio e poi tornando indietro per alcuni decine di metri, per poi svoltare a destra e avventurarsi sul Panel bridge. Il quale, in questa prima fase – fino a che sarà possibile percorrere a piedi o in bici il Ponte delle Grazie – sarà riservato esclusivamente ai mezzi a motore. Pedoni e ciclisti potranno accedervi solo in futuro, quando al suo fianco sarà stata posizionata un’appendice loro dedicata. I tempi però si annunciano lunghi: da Palazzo Manfredi fanno notare come il via ai lavori per il nuovo Ponte delle Grazie è ovviamente condizionato alla progettazione dell’opera, la quale è ancora in alto mare.

Gli scogli sono soprattutto due: la necessità di avere un ponte più alto rispetto al livello delle acque – condizione che però imporrebbe di alzare il livello delle parti più prossime di corso Europa e corso Saffi, operazione particolarmente complicata in special modo nell’ultimo caso. In alternativa, è possibile che i tecnici si orientino verso un’altra soluzione in fatto di sicurezza idraulica, e cioè dare vita a un ponte a campata unica, che non occupi con nessun pilone l’alveo del fiume, nel quale a quel punto l’acqua potrebbe dunque scorrere più facilmente in occasione di un’eventuale alluvione. Un’ipotesi che farebbe tuttavia lievitare il costo dell’opera, trattandosi della costruzione ex-novo di un intero ponte, e non solo della sostituzione dell’impalcato. L’opzione di partenza è sempre stata questa quest’ultima, potendo contare sul fatto che i piloni erano l’unica porzione considerata degna di essere salvata.

Filippo Donati