Tutti a processo davanti al giudice Cosimo Pedullà. Così ha deciso il collega Cristiano Coiro, ieri mattina in tribunale a Ravenna, al termine dell’udienza predibattimentale sulla rissa finita a coltellate il 7 luglio 2022 a Lido Adriano. A inizio aprile comincerà il processo per rissa a carico di un 52enne di origine tunisina e della compagna di lui, una 44enne della provincia di Trapani (entrambi difesi dall’avvocato Alessandro Sintucci del Foro di Forlì-Cesena), di un 54enne di origini turche, della compagna di lui, una 52enne di origini slovacche e del figlio, oggi 27enne (difesi dall’avvocato Stefano Dalla Valle), tutti residenti a Lido Adriano. Il gruppo di cinque persone deve rispondere di rissa aggravata, mentre i primi due sono anche accusati di lesioni personali aggravate. La 44enne si è costituita parte civile nei confronti dell’altro nucleo familiare che a sua volta si è costituito parte civile contro i primi due. Per il figlio minore del primo nucleo è in corso un procedimento a parte.
Quella notte di inizio luglio di due anni fa tutto era cominciato con uno sguardo obliquo e da lì erano partite le prime botte tra due giovani poi, con l’arrivo dei rinforzi – i genitori –, la faida tra famiglie era finita a coltellate con quattro feriti tra cui uno grave. La scintilla era scattata qualche minuto dopo la mezzanotte in una sala giochi di viale Virgilio a Lido Adriano. Qui un 15enne – famiglia di volti noti alle forze di polizia – aveva incrociato l’occhiata di un 25enne. Forse una battuta non capita, oppure vecchie ruggini, avevano offerto l’occasione per regolare i conti. Fatto sta che dalle parole i due erano passati ai fatti e in strada erano volati i primi cazzotti. Di lì a poco la zuffa si era spostata di alcune decine di metri ed era diventata rissa non appena i genitori erano intervenuti a dar man forte ai rispettivi figli. A quel punto erano cominciati a volare sedie e colpi di vario tipo. Ad avere la peggio era stato il nucleo del 25enne, visto che i rivali erano scesi armati di coltello da cucina.
Il giovane era stato attinto da una profonda ferita al torace e da una ferita al volto che avevano reso necessario il ricovero all’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena con prognosi di 30 giorni, mentre il padre di lui aveva rimediato a sua volta alcuni tagli e la madre, colpita da una sedia, aveva riportato una contusione al braccio. I tre avevano trovato rifugio in un vicino negozio di gastronomia e pizzeria da asporto: stava per chiudere quando il titolare, assistendo alla scena, aveva offerto riparo alla famiglia abbassando le serrande. Anche la madre del minorenne aveva riportato alcune contusioni ma aveva poi rifiutato il ricovero. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, erano intervenute diverse Volanti della questura di Ravenna per ricostruire la dinamica dell’accaduto anche avvalendosi delle testimonianze di diverse persone che avevano assistito alla rissa e che saranno ascoltate al processo.
Milena Montefiori