Rissa con coltello a Marina. Otto giovani nei guai

Tutto partito da una colluttazione tra bolognesi e ravennati per una ragazza. Uno patteggia, quattro vengono messi in prova e due a dibattimento.

Rissa con coltello a Marina. Otto giovani nei guai

Rissa con coltello a Marina. Otto giovani nei guai

Che parapiglia quella notte a Marina. Due agosto 2020, gruppo dei ravennati contro quello dei bolognesi. E se non c’era scappato il morto, era stato per puro caso. Perché uno dei giovani s’era beccato un paio di coltellate: una a un braccio ma soprattutto una all’addome con conseguente operazione chirurgica. Sette gli imputati (un ulteriore ravennate indagato, era minorenne): e ieri mattina i primi responsi. Un 23enne di Ravenna ha patteggiato (22 giorni di reclusione con pena sospesa, avvocato Carmelina Arcuri). Altri quattro 23enni ravennati hanno chiesto di essere inseriti in un programma di messa alla prova (avvocati Samuele De Luca, Monica Miserocchi e Massimo Terracina). Infine per due fratelli bolognesi di 22 anni individuati anche perché fanno parte di un gruppo di ultras del Bologna (ma il calcio nulla ha a che fare con questa vicenda), hanno optato per il dibattimento.

All’epoca l’episodio fece molto clamore e fu stigmatizzato dalla pro loco di Marina la quale parlò di "educazioni e valori che si stanno perdendo". Secondo quanto ricostruito dalla polizia, tutto era iniziato attorno alle 3 quando la fidanzata di un altro giovane, all’epoca minorenne e figlio di un personaggio noto, sarebbe stata avvicinata da uno ragazzo all’interno di una discoteca rivierasca: non è chiaro se la giovane fosse stata perfino palpeggiata e colpita in faccia. Di fatto i due gruppi si erano poi ritrovati all’esterno del locale dove si erano affrontati. E quando sembrava che tutto potesse essere finito, era spuntato anche un coltello; infine un altro giovane ravennate era stato colpito con una bottigliata. Verso le 4.30 sul lungomare di Marina era intervenuta una Volante: gli agenti avevano trovato il ragazzo ferito all’addome e alcuni suoi amici con varie escoriazioni in faccia. I ravennati avevano poi in buona sostanza riferito di aggressioni separate avvenute alla spicciolata. E invece le indagini della squadra Mobile avevano portato ad altra dinamica. In particolare grazie alle immagini delle telecamere di un chiosco, gli investigatori avevano notato uno dei due fratelli bolognesi correre inseguito da altri giovani. Quindi si era azzuffato con il primo dei ravennati ottenendo man forte da uno dei bolognesi. Poi erano giunti gli altri quattro ragazzi del gruppo dei ravennati. Il primo bolognese era stato colpito più volte anche a terra.

In definitiva secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, è possibile che una volta saputo ciò che era accaduto alla ragazza del loro amico grazie a uno scambio sui social, il gruppo dei ravennati si fosse messo in caccia di quello dei bolognesi per imbattersi nel parcheggio nel primo di loro: lo stesso a cui viene attribuito l’uso del coltello.

a.col.