REDAZIONE RAVENNA

Saldi, il giorno è arrivato: "Ogni ravennate spenderà 138 euro. Il Natale è andato bene"

Sono i dati emersi dalle stime dell’Ufficio Studi Confcommercio.. Lo scontrino medio calcolato per ogni famiglia è di 307 euro.

Sono i dati emersi dalle stime dell’Ufficio Studi Confcommercio.. Lo scontrino medio calcolato per ogni famiglia è di 307 euro.

Sono i dati emersi dalle stime dell’Ufficio Studi Confcommercio.. Lo scontrino medio calcolato per ogni famiglia è di 307 euro.

Il giorno dei saldi invernali è arrivato e ogni persona spenderà attorno ai 138 euro. È quello che, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, dovrebbe accadere in provincia di Ravenna, dove migliaia di attività commerciali sono pronte. La previsione di spesa di ogni famiglia si aggira invece attorno ai 307 euro. Se anche i saldi invernali continueranno sulla scia degli acquisti natalizi, potrebbe esserci un miglioramento rispetto allo scorso anno. A Natale infatti, sempre secondo i dati di Confcommercio, la spesa procapite è stata di circa 207 euro a testa, in notevole aumento rispetto ai 186 euro di Natale 2023.

I saldi rappresentano una tradizione commerciale capace di coinvolgere l’interesse delle famiglie alla ricerca dell’affare. Secondo Federmoda, la Federazione che raggruppa i negozi di abbigliamento e calzature di Confcommercio, il 2025 si prospetta come un anno caratterizzato da una moda più consapevole, inclusiva ed emozionale. I saldi saranno quindi contraddistinti da una tripla ‘E’: economia, per consentire acquisti responsabili in grado di soddisfare l’interesse dei consumatori verso prodotti di qualità, di moda e di stile con prezzi molto convenienti; ecologia, per scegliere acquisti di qualità nei negozi di prossimità evitando la sovraproduzione e l’inquinamento dovuto all’eccessiva circolazione di prodotti spediti e molto spesso restituiti; etica, per promuovere una moda che non sia solo esteticamente accattivante, ma anche rispettosa della salute dei consumatori e delle condizioni di lavoro. Una tendenza, quella delle tre ‘e’ già in atto da qualche anno.

Federazione moda italia e Confcommercio ricordano a chi si prepara a fare acquisti scontati alcune ‘dritte’. La possibilità di cambiare i capi dopo l’acquisto è di solito a discrezione dei negozianti, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. Perché in questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò non sia possibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Sul versante degli acquisti online i cambi o la rescissione del contratto sono sempre consentiti entro 14 giorni dalla ricezione del prodotto, ad eccezione dei prodotti su misura o personalizzati. Anche la prova dei capi è a discrezione dei negozianti. E ancora, si può pagare come si vuole e la carta deve essere sempre accettata, mentre i capi in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere particolarmente scontati se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo. Infine il prezzo: è obbligatorio indicare quello di partenza, lo sconto e, generalmente, quello finale.