Segavecchia e lom a merz, alle radici della tradizione

Una frazione che ancora oggi sa mantenere vive le grandi tradizioni di un tempo.

Segavecchia e lom a merz, alle radici della tradizione

Segavecchia e lom a merz, alle radici della tradizione

Ogni anno a metà Quaresima, anche a Savarna si festeggia la Segavecchia. I bambini sono i protagonisti, sfilano per le vie del paese mascherati a tema dietro alla ‘vecchia’ che ogni anno viene costruita dai volontari del comitato cittadino e del centro sociale ’La pioppa’.

Anche le scuole partecipano e i genitori preparano i costumi, organizzano giochi come la pentolaccia, i fucili ad elastico e attività per intrattenere tutti. La ’vecchia’ dalle dimensioni colossali ha una struttura in metallo, il viso di cartapesta ed è vestita con abiti cuciti su misura ed ogni anno secondo noi è sempre più brutta. La ’vecchia’ è simbolo della terra che dopo il gelo dell’inverno si riapre e si prepara a produrre i suoi frutti. Questo è per il paese un momento di convivialità, occasione per far festa e far divertire grandi e piccoli.

Questa tradizione è nota in tutta Italia e in alcuni luoghi la ’vecchia’ viene segata a metà e in altri posti bruciata. Quella del ’Lom a Merz’ invece è una tradizione antichissima, risalente al popolo dei Celti che un tempo viveva nelle nostre zone ed appiccava questi fuochi propiziatori. Questo rito è stato perpetrato anche dopo la conquista romana e nel periodo rinascimentale arrivando fino ai giorni nostri. Tale festa pagana viene riproposta ogni anno e si celebra gli ultimi tre giorni di febbraio oppure i primi tre di marzo e per l’occasione le campagne romagnole si riempiono di luci e feste. Anche quest’anno a ’Ca Sgurì’ in tanti si sono riuniti attorno al grande fuoco acceso per liberarsi dell’inverno e augurarsi una buona annata e un buon raccolto. Per l’occasione si accatastano i sarmenti delle viti che vengono bruciati all’aperto in tutta sicurezza. Attorno al falò si festeggia cantando e ballando accompagnati da un’atmosfera magica. Oggi non è possibile accendere un fuoco senza permessi quindi scoraggiamo i lettori a farlo in occasione del ’Lom a merz’. È molto importante mantenere vive le trazioni locali affinché sopravvivano al tempo e alle generazioni che verranno senza vederle come qualcosa di obsoleto, ma come qualcosa di vivo e pulsante.

Classe 5^ A primaria ‘Bartolotti’ di Savarna

Professoressa Sara Mariani