UMBERTO SUPRANI
Cronaca

Si è spento Domenico Ciani. Bomber formidabile, segnò gol pesantissimi

È morto, a 78 anni, uno dei giocatori che hanno fatto la storia dei giallorossi È stato il terzo marcatore di tutti i tempi, con 60 reti e un solo rigore. Appese le scarpette al chiodo divenne macellaio al Mercato Coperto. .

Si è spento Domenico Ciani. Bomber formidabile, segnò gol pesantissimi

Si è spento Domenico Ciani. Bomber formidabile, segnò gol pesantissimi

Si è spento ieri mattina uno dei calciatori giallorossi, che ha segnato gol indelebili nella storia del Ravenna, coincisi con episodi ancor oggi nella memoria degli appassionati (quelli senza tanti capelli in testa). Sto parlando di Domenico Ciani, 78 anni compiuti nel dicembre scorso, che dal 1965 al 1974 può vantare 228 presenze ‘glorificate’ da sessanta reti (una sola su rigore). Ovvero terzo marcatore ‘all time’ - dopo Cecco Cortesi e il ‘pioniere Capra’ - e quinto per numero di maglie indossate alle spalle del leggendario capitano Lillo Rizzo, dello stesso Cortesi, di Sotgia e Pregnolato. Basterebbero queste statistiche per delineare l’importanza di un attaccante come Ciani, un giocatore che nel calcio odierno sarebbe una seconda punta: buon possesso di palla, grande determinazione e maestro di tempismo negli ultimi sedici metri. Nel calcio di adesso sarebbe andato a nozze ed infatti a quei tempi (una sessantina di anni fa) non erano pochi i talent-scout (in prima fila il presidentissimo della Spal, Mazza) che avevano messo nel mirino questo ragazzo, che aveva un pregio: giocava per divertimento ma erano tremendamente serio quando calzava gli scarpini.

Era un semiprofessionista nel senso letterale della parola, perché pensava al futuro, al dopo-calcio, tant’è che non prendeva mai parte al ritiro precampionato, le lunghe trasferte le faceva in treno da solo o accompagnato a volte anche dal sottoscritto, perché la sua bottega di macellaio al Mercato Coperto non poteva chiudere il sabato mattina. Ciò nonostante sia in serie C che in D ha lasciato l’impronta. Ecco un poker di dimostrazioni: dopo l’esordio nell’ultima di campionato 1965-66 voluto dal ‘profeta’ Corrado Viciani, nel 1966-67 (la stagione rocambolescamente sorridente dei quattro allenatori Ganzer, Sessa, Lucchi e Fioravanti ed anche quella del debutto al ‘Benelli’) a cinque giornate dalla fine il Ravenna è ultimo ma è bravo a infilare tre vittorie interne e due pareggi fuori casa.

E Domenico mette tre sigilli fondamentali. Morale: si va allo spareggio con la Jesina, a Riccione il 4 giugno, in una domenica con lo sciopero regionale dei pullman. Come dire che dalle Marche arriva una vera e propria carovana di corriere, mentre dalla Romagna soltanto auto; nel pubblico netta supremazia rivale ma al 7’ della ripresa Ciani coglie l’attimo fuggente con una rasoiata a centroarea su cross basso dalla destra. Un gol che vale l’intero campionato. L’anno dopo tre allenatori si sono succedono in panchina (Fioravanti, Mari e Gardelli) ed ancora soluzione drammatica al fotofinish con i giallorossi che si salvano per un punto grazie alla doppietta di questo Pippo Inzaghi ‘ante litteram’ contro la Vis Pesaro, ma la gloria – quello indimenticabile per gli appassionati – arriva nei due campionati successivi. Il 23 marzo 1969, sotto una pioggia torrenziale, il Ravenna di Giorgis alla 27esima giornata infligge la prima sconfitta stagionale ad una Massese in lotta per la B: al 10’ della ripresa su cross di Trevisani dalla destra Ciani porta via il tempo al portiere ospite Trevisan e di testa insacca a fil di palo.

Un gol d’autore anche perché Trevisan, in uscita, si trovò fra le braccia la testa di Domenico arrivato quel decimo di secondo prima. E gol d’autore fu quello, che finì anche alla Domenica Sportiva (per la bellezza del gesto), del 26 settembre dello stesso anno nel derbissimo al ‘Benelli’ con la capolista Spal: al 21’ di gioco su un pallone vagante in area ospite Domenico, in mezzo a due-tre difensori, s’inventa una semirovesciata ‘maledetta’ che lascia di stucco il portiere Cipollini (sì, quello che poi fu grande dirigente ad alti livelli) e strappa l’applauso allo stesso Mazza, che nella successiva campagna-trasferimenti lo voleva a tutti i costi. Ma Ciani non accettò perché doveva seguire la sua macelleria. Prima di chiudere la sua carriera giallorossa nel 1974 s’appuntò anche la promozione dalla D alla C con la banda Azzali (34 partite, otto reti) e nel decisivo 3-2 di Cattolica, a tre turni dalla conclusione, una rete la mette dentro ancora lui. Ciani, che soffriva da qualche anno, lascia la moglie Gabriella e le figlie Barbara e Monica. Gli sportivi potranno salutarlo da questa mattina alla camera mortuaria. I funerali saranno celebrati lunedì mattina alle 9.30 nella chiesa parrocchiale del Redentore.