Spaccio nella casa bunker, due arresti

In manette Cesare Boleslavo Doglioni, vecchia conoscenza della Squadra mobile, e il nipote che ha lanciato la droga dalla finestra

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Alle cronache e ai poliziotti, principalmente, era noto come capo della banda della Jaguar, operazione della Squadra mobile che nel 2015 portò a un fiume di arresti e indagati, al sequestro di chili di cocaina e più di 100mila euro. L’inchiesta, quando ancora la legge consentiva di dare un nome alle inchieste, fu ribattezzata ’Black Magic’, proprio perché lui, il capo, Cesare Boleslavo Doglioni, si era rivolto a una chiromante affinché gli svelasse il futuro del suo business criminale. Cosa gli avesse predetto allora la maga non è dato sapere, di certo c’è un presente che ha visto finire uno degli spacciatori più rinomati e pluriarrestati di Ravenna nuovamente in manette. Non ha mai ’lavorato’ in strada, Doglioni, origini foggiane e da una vita a Ravenna, ma sempre in casa. E, almeno ultimamente, cedeva solo ’fumo’.

Quando l’altra sera, insospettiti dal continuo andirivieni da quella palazzina di via Testi Rasponi, gli uomini dell’Antidroga sono entrati in casa sua, pedinando un assuntore dopo averne già fermati un paio in strada trovati con un po’ di hashish, si sono trovati davanti una sorta di cancello. Una gabbia d’acciaio che consentiva al Doglioni, oggi 54enne, di non fare entrare il cliente, ma di tenerlo a distanza e concludere l’affare passandosi droga e denaro tra le maglie dell’inferriata. Seconda ipotesi di questa trovata architettonica, meno realistica, il fatto che temesse un blitz e che qualcuno potesse tirargli giù la porta. Terza e ultima, plausibile, che quell’anticamera fosse un modo per prendere tempo. Non a caso, alla vista delle divise, il nipote che era con lui, 23enne, è corso a buttare in strada una scatola. Altri poliziotti erano appostati proprio lì sotto e, aprendola, vi hanno trovato 580 grammi di hashish e 70 di marijuana. Sequestrati anche 1100 euro. Entrambi arrestati, per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, ieri mattina davanti al giudice Federica Lipovscek hanno intrapreso percorsi diversi. Il legale di entrambi, avvocato Chiara Belletti, per Doglioni ha chiesto un termine e l’indagato attende il processo ai domiciliari. Il nipote, incensurato, ha patteggiato un anno più 4000 mila euro di multa, con pena sospesa, ed è tornato in libertà.

Per l’inchiesta Black Magic Doglioni fu condannato in primo grado nel 2015 a dieci anni, ma il giudizio è pendente. Rimediò un nuovo arresto nel gennaio 2021, per una ben più modesta evasione dai domiciliari. Infine, dichiarato incompatibile col regime carcerario per motivi di salute, era stato nuovamente arrestato a gennaio di quest’anno per il possesso di hashish e di un revolver calibro 38.

Lorenzo Privato