In relazione agli scontri avvenuti domenica pomeriggio attorno al campo sportivo di Russi tra un gruppo di tifosi del ‘San Pancrazio‘ e di quelli del ‘Bagnacavallo’ durante l’incontro di calcio valevole per la prima giornata del campionato di prima categoria, il questore Lucio Pennella ha emesso otto Daspo, di cui due con obbligo di firma, nei confronti di altrettanti giovani che hanno partecipato attivamente ai disordini (due i feriti). Naturalmente per quanto riguarda gli obblighi di firma, che costituiscono una misura coercitiva, sarà pure il gip a doversi esprimere dopo la relativa istanza della procura.
Per quanto riguarda i Daspo, adottati con procedura d’urgenza, sei hanno la durata di cinque anni e prevedono l’esclusione da tutte le manifestazioni calcistiche di ogni categoria, amichevoli comprese. Due invece hanno la durata di otto anni e prevedono l’esclusione da tutte le manifestazioni sportive con contestuale obbligo di recarsi a firmare in concomitanza con le partire del San Pancrazio e del Bagnacavallo. Questi ultimi due provvedimenti sono i più pesanti perché hanno raggiunto due tifosi già destinatari in passato di Daspo: uno scattato nel 2007 e l’altro nel 2020 (quest’ultimo era stato finito di scontare giusto l’anno scorso). In particolare i due pregressi Daspo riguardano una partita del Ravenna e una del Cesena: è dunque presumibile che i due siano tifosi pure di quelle squadre.
In ogni caso tra gli otto, tutti ravennati (Lugo, Russi, Bagnacavallo) figurano pure i due rimasti feriti; le età variano tra i 20 e i 37 anni. Nel dettaglio, 5 sono supporter del San Pancrazio e 3 del Bagnacavallo. Non è detto che al termine delle indagini della Stazione carabinieri di Russi, non possano scattare altri Daspo. I provvedimenti sono stati notificati venerdì al termine dell’istruttoria svolta dalla divisione Anticrimine sulla base dei primi accertamenti della Digos e dei carabinieri di Russi.
Solo grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine - si legge in una nota della questura -, le violenze e gli scontri, causati da entrambe le tifoserie, non hanno determinato gravissime conseguenze. Sul luogo, il personale di polizia intervenuto ha recuperato a terra sassi di svariate dimensioni, aste di bandiere in materiale plastico, cinture e lucchetti per catene. I fatti, che hanno avuto una vasta eco negativa sull’opinione pubblica, hanno rimarcato il grave e antisociale comportamento tenuto in ambiente sportivo anche alla presenza di minori, ledendo i positivi valori incarnati dallo sport.